Dopo quattro anni di silenzio l'Adriano nazionale torna a far parlare di sè con il suo nuovo album "Il re degli ignoranti", ma stavolta il risultato è decisamente malriuscito.
È un disco in cui Celentano si dimentica quasi del tutto di cantare propinando sermoni a destra e manca. Che Celentano sia fuori fase è dimostrato anche dal fatto che ricicla due sue precedenti composizioni (piuttosto scadenti) "Il cowbow e lo Zar" (rifacimento di "Napoleone, il Cowboy e lo Zar" del 1970) e "Cammino" (già presente nell'album "Atmosfera" del 1983).
Alla fine c'è soltanto una canzone all'altezza dei tempi migliori, ed è "Fuoco"; introdotta dalle note del tg1, Celentano offre una delle sue migliori interpretazioni, sofferta e intensa. Ma è veramente troppo poco per salvare un album forse anche coraggioso, ma nato con il piede sbagliato, prolisso e presuntuoso.
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