E' da poco uscito "Armageddon" nei cinema, ci troviamo nel 1997 e gli Aerosmith avevano "partecipato" al film (nel quale guarda caso partecipava anche una delle figlie di Tyler) inserendo alcune canzoni, tra cui la ballatona commerciale "I Don' t Want to Miss a Thing" e da quel momento molti considerarono questo gruppo come "diventato commerciale".

Sempre nello stesso anno la band pubblica un album dal titolo "Nine Lives" e questo disco dal vivo intitolato appunto "A Little South of Sanity". Il primo dei due lavori citati è un prodotto in cui Tyler & co. cambiano stile e dall'hard rock passano ad un pop rock di stampo più orecchiabile e di conseguenza più commerciale. In questo live registrato durante alcuni tour degli anni '80 e altri più recenti la band cerca in qualche modo di smentire le critiche dei fan e riuscendoci secondo me solo in parte.

Delle percussioni che man mano che si va avanti sono sempre più forti ci conducono a "Eat the Rich", la quale subito sembra perfetta, ma Tyler non esegue molto bene il ritornello e di conseguenza anche la ritmica, Joe Perry compreso, va fuori tempo, sarà sempre il chitarrista a rimediare con ottimi assoli. Dopo questa non brillante escuzione si distingue il potente riff di "Love in a Elevator" e Steven qui fa il cretino, ma canta lo stesso abbastanza bene, però a fare la differenza è ancora il fido Joe, insieme a Brad e Tom. Passano anche le due "Falling in Love" (ben eseguita, ma non sto a commentarla perchè su disco è la stessa identica cosa) e "Same Old Song and Dance", che è davvero perfetta, più energica e anche più dura, con il solito intermezzo strumentale. Purtroppo, come avrete notato, il singer fino a questo punto è rimasto un po' in ombra, ma si riscatta con "Hole in my Soul", tonalità pazzesca e molto migliore che su "Nine lives", anche "Monkey on my Back" è perfetta, con acuti e urlo da paura. Arrivano delle botte di tamburo e Joe Perry esegue il riff di "Livin' on the Edge" in modo abbastanza fedele e il frontman carica questa ballata pur mantenendosi più "basso", "Cryin'" a parer mio non è proprio brillantissima, Tyler "butta giù" il ritornello e di conseguenza non viene benissimo. "Rag Doll" è solo più "cruda", ma resta un'esecuzione abbastanza indifferente. Non è la stessa cosa per "Angel", molto più dolce e il singer è meglio che più di così non si può, purtroppo "Janie's got a Gun" perde energia e non rimane una buona prestazione. "Amazing" chiude in bellezza il disco 1.

La prima cosa che sentiamo nel secondo disco è il riff di "Back in the Saddle", ottima, "Last Child" è invece meno energica del dovuto, ma Joe e Brad ci deliziano con assoli a non finire. Con "The Other Side" invece si cala di livello e si recupera con la prestazione vocale del chitarrista. Questo di adesso è il miglior momento del disco: sua maestà "Dream on", incredibile Tyler dietro al microfono. La ballata "Crazy" non mi è mai piaciuta e continua a non piacermi anche se ben eseguita. Il momento peggiore è "Mama Kin", pessima in questa veste, voce scadente ed efficace solo nel ritornello. Purtroppo anche "Walk this Way" è fiacca, "Dude" è suonata, ma cantata non altrettanto bene. Altro riscatto per Tyler che esegue "What it Takes" da solo nella prima parte con un acuto altissimo. "Sweet Emotion" chiude questo modesto live abbastanza decentemente.

Gli Aerosmith hanno perso lo smalto di un tempo e qui, anche se sono migliorati tecnicamente non hanno più la stessa energia. Almeno ascoltando questo cd, perchè "Rockin the Joint" mi smentirà.

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