Degli Age Of Nemesis e dei loro quattro album pubblicati (in lingua madre, per quel che concerne le liriche) esclusivamente nel Paese di origine (ovvero l'Ungheria), credo che in pochi (da queste parti) fossero a conoscenza. A meno che non si tatti di ascoltatori, nonché seguaci assoluti, di quella materia chiamata prog-metal. E in effetti occorre riconoscere che se siete amanti di quanto prodotto negli anni '90 da Dream Theater piuttosto che Conception o Fates Warning saprete certamente trarre linfa vitale da "Terra Incognita".
La preparazione tecnica del quintetto magiaro viene messa al servizio di una scrittura sufficientemente matura, pur se scarsamente personalizzata, dove le partiture strumentali metalliche classico/melodiche (prevalenti) si alternano a fraseggi di natura progressive, enfatizzati dagli innesti di tastiera. Il sound è sempre solido, però è chiaro da dove derivino gli insegnamenti e come essi vengano applicati.
Sicuramente non innovativi e se poi avessero evitato di dilungarsi per oltre un'ora e sette minuti ritengo che sarebbero risultati più digeribili e meno ridondanti.
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