Serata incantevole quella offertaci dalla Galleria di Barcellona Pozzo di Gotto, Messina.
Agghiastru suddivide in quattro blocchi il suo show. Il primo in cui racconta l'amore andato a male. Il secondo, quello dello sciamano nel deserto siciliano. Segue quello del cantastorie, ed infine quello della vita finita peggio dell'amore andato a male iniziale. Ma entriamo nel dettaglio della serata.
"La Galleria" è un bellissimo posto. Sa di antico e accoglie i cretti dell'animo umano, in particolar modo quelli che verranno rantolati stasera alla fioca luce dell'ormai mitica bajour posta sul piano. Agghiastru introduce con flebile voce "l'Incantu". Sul palco, oltre a lui, c'è Franco Barbata al basso, chitarra e percussioni. La veste musicale di stasera presenta, sotto le ramificazioni dell'oleastro, la formazione in duo. Invitando il pubblico a battere e tenere il tempo con le mani, il brano che rompe il ghiaccio, e ci proietta nel ‘racconto' musicale vero e proprio, è "Fuì". Segue attaccata "Idda", supportata da una drum machine, per la prima volta eseguita dal vivo. Ecco una prima novità dello show che, nonostante il marchingegno, conquista tutti per il suo incedere sensuale. Chiariamo subito che la maggior parte dei brani viene eseguita dal solo piano e dal basso, ma di tanto in tanto fanno comparsa qualche lieve batteria elettronica, chitarre e percussioni. Si è acceso il cielo di lampadine, mitico anche quello, ed è il momento delle presentazioni. Seguono i brani tratti dal primo disco ‘Incantu'. "Rosa", "la Stanza", "Carennu". Una menzione particolare la merita "Fiori d'Arancio e Crisantemi", struggente interpretazione intima con un pianoforte meraviglioso ispirato al film ‘Sedotta e Abbandonata'.
In "Unìa" risuonano i rintocchi della campana a morto. Franco Barbata passa ai tamburi e chiude così il primo blocco. Il pubblico apprezza la performance e rimane spesso piacevolmente spiazzato poiché ha ben compreso che lo show di Agghiastru ama rivelare nel tempo diverse sorprese. E infatti. Giunti a questo punto, il menestrello impugna la chitarra acustica e si sistema nel lato delle percussioni: una cassa, un timpano, un charleston e un piatto. Set minimal ma efficace. Franco Barbata passa alla chitarra. Parlando di deserto, e di come potrebbe essere comodo se arredato con cura, arriva un blocco di stupende canzoni nuove, estratte dal nuovo album ‘Disincantu'. "l'Ombra", "'Ula Arsa", "Tintu" e "Suli", quest'ultima dal primo lavoro, a dire il vero. Improvvisamente le velate armonie vagamente jazz/latine lasciano il posto ad una sorta di folk rock acustico estremamente intrigante. Siamo già oltre l'ora di esecuzione musicale. Agghiastru sembra in forma, e forse nella parte che meglio gli si addice, ossia chiacchierare col pubblico, il cantastorie introduce, con "Nichea" al fiscaletto di canna, il terzo momento dello spettacolo. Supportate da vero talento teatrale ecco "Saru Mantici", "Campari", "Vitti ‘na Crozza", "La Morti", tutte più o meno con l'aiuto del pubblico che partecipa a tenere il tempo. Non c'è dubbio che questo è il momento più ironico e onirico di tutto lo show. Sotto la coppola Agghiastru racconta beffardo il suo circo fatto di strambi personaggi, che vanno dai puttanieri agli aperitivi, dai teschi lamentosi ai cornuti dalle corna perdute. Una splendida versione inedita di "Sangu", eseguita al piano e percussioni apre il quarto e ultimo blocco. Psichedelica e rantolante più che mai la voce di Agghiastru, racconta del tanto sangue versato, e che mai ha fatto germogliare qualcosa, mentre Franco percuote i tamburi. Proprio bella questa nuova versione tribale. Si spegne il cielo artificiale alle spalle del siciliano e si va verso l'intimità.
"Stravìa", "Addisìu" per i nostalgici del vecchio repertorio, e "Tintatu", concludono la performance del duo, dopo due ore abbondanti di musica e racconti. Tutti sono soddisfatti. Buono l'audio e le luci. Caloroso il pubblico. Non c'è che dire oltre bisognerebbe esserci, sempre originale e sempre un piacere assistere ad un Agghiastru live show.
- marco A.
Carico i commenti... con calma