Sono sempre stato dell'opinione che nessuno si è mai inventato nulla, cioè, alcuni gruppi musicali riescono a rimanere più originali, alcuni sanno sfruttare in migliore maniera delle particolari caratteristiche ed altri sanno solo copiare in maniera saggia, ma l'invenzione di una novità assoluta non è mai e poi mai avvenuta nella storia della musica, ok, diciamo che scienza e musica non sono mai state tanto vicine quanto con questo principio di Lavoiseir: "Nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma".

Gli Agnostic Front vengono definiti i primi (cosa assolutamente falsa) punkettoni che riuscirono a riunire nei loro concerti schiere di punk e matallari incalliti, alcuni dicono che con "Cause for alarm" venne alla luce il thrashcore, date le tematiche skin e la malvagità e la musica più dura, aggiungerei io anche per il messaggio nazista captato dal pubblico. Secondo me questo album è duro e potente ma venire a parlare di "nuova invenzione" apparsa dal nulla è una parola troppo grande. L'Hardcore già nell'86, data di uscita dell'album, stava avendo un piccolo calo, mentre il metal era diventato una "moda" molto più gradita, gli Agnostic Front come del resto altre memorabili band, dovettero adeguarsi, rimanendo con la loro origine skin e immettendo nella loro musica la grande forza del metal. La cosa certa che dopo l'uscita di questo disco, una gran bella fetta del pubblico degli Agnostic Front incantati dal precedente "Victim in Pain" si allontanarono, ma un'altra gran bella massa di gente seguaci di thrasher maledetti si unirono ai loro vecchi fan.

L'opener "The Eliminator" è la guida dell'album, tutti sappiamo come la prima canzone di un disco può influenzare in maniera decisiva l'intero lavoro, già, difatti con questa song troviamo la ritmica e la pesantezza tipica di un thrash alla Metallica, con tanto di trilli pentatonici e riff serrati, solo con una particolare voce del grande Roger Miret rimasta inconfondibile per anni. Vengono eseguiti assoli più precisi e potenti, cori decisi che rinforzano l'enfasi delle traccie, canzoni strutturate con riff più vari e meno istintivi, cambi di tempo e brani più lunghi e differenti tra di loro rispetto ai vecchi lavori.

Come prima ho già spiegato, l'impressione dell'album viene dalle prime traccie, mentre se si ascoltano attentamente brani successivi ci si accorge che stilisticamente gli Agnostic Front non sono poi così differenti dal passato. Direi io che l'accostamento con il metal non è tanto di natura compositiva o stilistica, ma viene da una maggiore maturità dei musicisti, che dopo quattro anni dalla loro comparsa nel mercato hanno decisiso di migliorare tecnicamente e la qualità della registrazione, variando il loro stile in modo da non rimanere la classica formazione Hardcore che dopo una manciata di anni si vede obbligata a sciogliersi a causa della loro piattezza esecutiva. Cosa che questa band ha avuto sempre nel sangue, possiamo infatti notare che nei giorni attuali, sono confusi tranquillamente tra nomi di band Nu Metal.

Sul lato tematico questo è uno dei loro album più discussi, sono difatti stati accusati di nazismo, ma non solo, attaccano fortemente la società riportando gravi danni anche sul lato penale. Diventano così un piccolo fenomeno da baraccone sociale, ma tengo a precisare che questa per loro fu solo ottima pubblicità, visto che la loro notorietà è decisamente aumentata dopo questo album. Tutto ciò comunque sia non è strano, per band di musica estrema queste occasioni sono grasso che cola, gli Agnostic Front giustamente hanno saputo giocare bene le loro carte sfruttando tutta questa buona pubblicità gratuita al meglio.

Non ho altro da aggiungere, l'album è veloce e scorre, ha dieci canzoni e dura ventiquattro minuti precisi, credo che questa ultima riga spieghi molto più di quanto ho scritto prima.

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