"Nondum matura est, nolo acerbam sumere" (Fedro, De Vulpe Et Uva)
Ma chi è Albert (Al) Gore? L'autore del film in questione è, infatti, la dimostrazione di quanto possano essere complicati (oserei dire contraddittori) i comportamenti umani nel corso di una (sola) vita.
Al Gore è un uomo che, nella sua vita, dopo essere, da neo-laureato, stato per anni un reporter in Vietnam che scriveva articoli fortemente Anti-bellici, si è dato alla politica, dimenticandosi tutto quello che aveva -con passione- affermato, diventando vice-presidente ed affermandosi come "uno dei vicepresidenti più influenti della storia americana", partecipando a numerose riunioni internazionali e dibattiti pubblici; ma soprattutto, durante il suo mandato da vice presidente, lanciò numerosi attacchi militari contro Slobodan Milosevic e Saddam Hussein (celebre l'Operazione Desert Fox del 1998), per poi vincere, quasi 10 anni dopo, il Premio Nobel per la Pace (!!!).
Dopo aver perso le elezioni del 2000, a dir suo accettando la sconfitta, si dedica a tempo pieno al "Problema del Riscaldamento Globale", e, nel 2006, fa uscire questo "Una Scomoda Verità", a dir suo per essere portavoce di "Scienziati perseguitati, ridicolizzati, privati del loro lavoro, del loro stipendio, semplicemente perché ciò che avevano scoperto svelava una verità scomoda, che non rinunciavano a sostenere".
In realtà, il film, è molto meno convincente di quanto immaginassi, ed il mio caro Al Gore, molto meno furbo di quanto sembri.
La prima parte del film si divide in tre punti: 1) Il riscaldamento globale è una realtà 2) Sarà catastrofico 3) Deve essere la nostra priorità assoluta. In realtà, questa parte è molto meno convincente di quanto si possa pensare. Innanzitutto, Gore si concentra più sulle conseguenze che sulle cause; giustifica tutti i fenomeni catastrofici avvenuti negli ultimi anni con un insulso grafico sull'emissione di CO2, e niente altro, rendendo il ragionamento vacillante; ampia è, invece, la parte dedicata alle conseguenze: Gore, in poche parole, raccoglie tutti i fenomeni catastrofici degli ultimi 5 anni e, in maniera del tutto gratuita, li classifica come cause del riscaldamento globale, a sua volta causato dall'uomo. Prende in esame fenomeni come gli uragani, il restringimento dei ghiacciai nelle zone montuose di tutto il mondo, e varie catastrofi ambientali, raccolte in tutto il mondo.
Gli errori che Al Gore commette, sono, però, tre: in alcuni casi analizza gli eventi in maniera troppo de-contestualizzata, come per esempio l'uragano Katrina o le inondazioni in Europa, dichiarandoli come forti avvisaglie del riscaldamento globale. In realtà, le statistiche dimostrano che gli uragani negli ultimi 30 anni non sono affatto aumentati di numero (Kerry Emanuel - Effetti antropogenici nell'attività dei cicloni tropicali ), e che le inondazioni in Europa rientrano nella normalità (Bjorn Lomborg , direttore del Copenhagen Consensus Centre).
Altre volte argomenta su fenomeni realmente in atto, come lo scioglimento dei ghiacci in Artide, Antartide e Groenlandia, dove però non è lucido nel dimostrare che sia l'inquinamento la causa del tutto.
A volte, più semplicemente, sbaglia, essendo superficiale ed esageratamente catastrofico nelle previsioni, come per esempio quando afferma che l'Olanda e la maggior parte delle città sulla costa saranno sommerse a causa di un innalzamento delle acque fino a sei metri e mezzo, quando la stima è di 38 cm (Ipcc report 2008), o quando afferma che molto presto i ghiacciai delle montagne spariranno, mostrando alcune foto/disegni di un paio di secoli fa e quelle di oggi; in realtà, da qualche anno a questa parte, si parla di una "Mini Era Glaciale" avvenuta tra il 1300 e la fine del 1800, in cui i ghiacciai di tutto il mondo si ingrandirono arrivando a valle. Quindi, in questo caso, si può affermare che non ci sia un vero problema riferito ai ghiacciai.
Ma il problema (ed il principale difetto del film) è uno: nessuno mette in dubbio che stia avvenendo il riscaldamento globale, anche se in proporzioni minori di quelle da lui espresse, ma il nostro caro Al Gore non ci offre dati sufficienti per dimostrare che ciò che afferma è causato dall'uomo.
Il film ogni tanto è intervallato da momenti in cui lui fa, spudoratamente, propaganda di se stesso, mostrandoci, nel corso della sua vita, quanto è stato sfigato, preso in giro, buono e rispettoso dell'ambiente. Cioè dico, a parte che il contesto non è affatto quello giusto, ma che utilità hanno questi intermezzi nell'economia del film? Nessuna, pura propaganda.
La parte peggiore del film è quando inizia a prendere di mira il governo Bush (e mi ricollego alla frase iniziale), e con gli americani in generale, mostrando una serie di grafici/dati e notizie di cronaca che dimostrano quanto siano idioti i collaboratori di Bush e idiota lo stesso Bush nella gestione delle risorse energetiche ed economiche. Ora, sono io pazzo o questa è solo retorica? Verso la fine del film Al Gore si concentra solo sull'America, dimenticandosi di aver affermato 5 minuti prima che "tutti noi siamo responsabili del riscaldamento globale", come per dimostrare che hanno fatto male gli americani a non eleggerlo, facendo un riferimento neanche troppo velato ai brogli elettorali; ma, non aveva accettato la sconfitta?.
In generale, il film, presenta delle falle logiche; infatti, nella parte finale, Al Gore presenta una serie di soluzioni al problema, e, curiosamente, afferma che "gli strumenti li abbiamo". Le energie alternative si stanno sviluppando, il settore dei trasporti sta mettendo limitazioni sempre più rigide per l'inquinamento, si sta sviluppando la tesi dell'idrogeno come sostituto del petrolio, e, in pratica, si può affermare che la situazione non è soddisfacente, ma siamo sulla strada giusta.
Catastrofico e Disfattista.
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