LA MINCHIA. Omaggio a Nikolaj V. Gogol'

Il giorno 7 Novembre del 19.., nella provincia di S., accadde un fatto piuttosto singolare che coinvolse l'illustre signor K.. L'uomo, che all'epoca dei fatti si trovava nel pieno dell'età virile, si apprestava a consumare la sua colazione, quando dalla biscottiera saltò fuori un pene. Proprio così, un grande fallo reciso che con piglio fermo si incamminò in direzione dell'uscita. La moglie dell'esimio, credendolo un topo, lanciò una sporta di stoffa al marito e con tono allarmato lo supplicò di infilarci la bestia. Il pene era già sul pianerottolo e correva verso il portone lanciando grida di trionfo, ma K. riuscì ugualmente a bloccarlo. Lo tenne stretto a sé per pochi secondi poi, con fare disgustato, lo respinse e si ritrasse di qualche passo. Il pene ritenne quel gesto addirittura piu' offensivo del tentativo di cattura e minacciosamente gli disse - Cosa c'è? Provi repulsione? Sei proprio come il mio ex padrone! Adesso piange e si lamenta perché è solo un castrato! Quand'ero con lui si vergognava di me, lo sentivo parlare di me chiamandomi "scabroso", "osceno", "diseducativo"! Ora che ho tolto il disturbo così da non turbare con la mia "oscenità" i suoi occhiettini delicati si dispera come il matto! -. - Capisco - rispose K. - ma cerca di metterti nei nostri panni. Noi uomini abbiamo i tabu' e le religioni e la decenza e...la morale, si...la morale! -. - La morale dici? Ieri sera, poco prima di andarmene, ho condivisio col mio padrone un'ultima storia. Ascoltami...-.

C'era una volta una ragazzina di origine libanese ma nata e cresciuta negli Stati Uniti d'America. Figlia di genitori divorziati, vive con la madre fin quando la genitrice comincia a notare l'ambigua natura del rapporto fra la tredicenne e il suo compagno. Jasira viene dunque spedita da suo padre, burbero e profondamente attaccato alle sue radici culturali. Sono gli anni della guerra del golfo, si può solo immaginare quanto difficile sia per una ragazzina mediorientale interagire con una scuola di americani, con bigotti e razzisti  nella fase dell'esistenza umana complesso per antonomasia: l'adolescenza. Come ogni adolescente, Jasira comincia a scoprire la sessualità e i suoi risvolti. Si lascia terrorizzare dalle catastrofiche premonizioni paterne sul sesso, ammaliare dalle riviste pornografiche del vicino di casa, affascinare dalle avances di un compagno di colore. Sia chiaro: non è l'ennesima versione modernizzante di Lolita, lei avverte sin da principio che c'è qualcosa di amaro, persino di criminoso, nel vivere il sesso alla sua età. E quando il vicino di casa la deflora con le dita, la sua prima reazione è quella di cancellare la prova cestinando gli slip. Eppure il "reato" riuscirà a tornare a galla...

- Anch'io ho visto questo film! - lo interruppe K. - Devo dire che dallo sceneggiatore premio Oscar per "American beauty" ci si poteva aspettare un ritorno ai temi della sessualità adolescenziale, del microcosmo provinciale statunitense, della discriminazione razziale, del perbenismo che nella società a stelle e strisce si abbatte su ogni manifestazione della sessualità non contenuta nella rassicurante cornice pubb...- . L'uomo sentì le parole morirgli in gola. Il pene cominciava ad agitarsi come in preda a delle strane convulsioni, una vena in forte rilievo lo percorreva dalla base fino alla cervice rosea che si faceva sempre piu' livida. - Ma che uomate vai dicendo? - strillò - cosa uomo vuoi che mi interessi di queste idiozie? Quale altra perla da grande critico di questo uomo hai in serbo per me? Che i livelli di recitazione raggiungono livelli di alta credibilità specie per la protagonista esordiente Summer Bishil? Oppure di come il regista rappresenta egregiamente i vani sforzi della cultura d'America nell'espellere da sé le problematiche connesse alla sessualità, ricavandone un raro ritratto delle colpe e delle fragilità umane? ahahahahahahah, mi fai ridere! -. K. era del tutto disorientato. Cercava di figurarsi cosa avesse potuto pensare un vicino di casa dinanzi ad una scena del genere, tuttavia gli pareva altrettanto assurdo invitare il signor Pene a discutere l'argomento nel salotto di casa sua. Si fece coraggio e replicò - Ma allora perché interessarti a questa storia? Conosco la tua natura, ma sai, mi risulta difficile pensare di vedere questa pellicola solo a...come dire...scopi..erotici? -. - Ma per chi diavolo mi hai preso? Per un maniaco? Vengo da mutande signorili, io! - rispose - Ti ho raccontato questa storia per un motivo preciso. Nessuno di voi si libererà di me. In America, in Europa, in Asia, saremo sempre io e i miei fratelli a lasciarvi quando ci pare e piace, e lascia perdere l'anatomia. E' completamente inutile sperare di poter epurare ogni singolo attimo della vostra inutile esistenza dal sesso, inutile!..

..Questa povera ragazza libanese stava avvicinandosi con zelo e curiosità al sesso ma suo padre le ha comandato di smetterla, perché "è sbagliato". D'altro canto troviamo un povero frustrato, un soldato probabilmente cresciuto nel culto del machismo, cosa tutta americana. Questi sono solo due dei numerosi ostacoli contro cui Jasira dovrà lottare per scoprire la sua sessualità. Uomini e donne insoddisfatti della propria esistenza, costretti ad aggrapparsi alla causa patriottica per sentirsi parte di qualcosa di grande, attaccati al punto da rinnegare logica e biologia: emarginano le minoranze etniche e preferiscono lasciarsi implodere davanti ad una rivista pornografica. Perché tutto questo? Radio e televisioni non fanno altro che conversare di sesso al punto da rendere l'argomento convenzionale, qualunque cosa non rientri entro gli standard dettati diventa sbagliato, una perversione da vivere in un angolo solitario e appartato. I personaggi di quest'opera, come l'intero Occidente, si nascondono sotto un velo piu' spesso di un burka finché arriva Jasira, complice e testimone dei loro vizi. Il mio padrone si è comportato proprio così: ha trascorso gli anni migliori a stringermi con la mano nervosa, di chi teme di essere sorpreso, ha cominciato ad impiegarmi ad intervalli regolari in età adulta, ha sensibilmente ridotto i miei ingressi in scena negli ultimi anni ma la costante è sempre stata quella. "Ti masturbi?" Ma chi, io? "Mi hai tradito con un'altra?" Ma tesoro, come ti viene in mente! "Cosa sono quelle pilloline blu?" Antistaminici, mi par'ovvio.-

- E' una delle tante contraddizioni dell'uomo - cercava di spiegare K. - mi sembra una scelta drastica andarsene di punto in bianco. -. La minchia riprese - Ad un certo punto di questa storia, compare Melina, una donna incinta, molto vicina alla prospettiva dello spettatore: segue la vicenda da lontano e, quando lo ritiene opportuno, decide di intervenire per salvare Jasira da un gioco per soli adulti. L'ennesima guastafeste? No. Melina inizia la tredicenne ad una visione del sesso che, lungi dall'assere fredda ed asettica, cerca di ispirarle una condotta sessuale e sentimentale coerente e basata esclusivamente sulle sue esigenze personali, nessuno può obbligarla a fare ciò che non vuole. Il punto è esattamente questo: il sesso, o per meglio dire, io non sono uno strumento di dimostrazione ma una creatura. E' vero, esisto unicamente in funzione del desiderio ma questo non mi rende meno nobile del cervello o degli occhi.-. Mentre diceva queste cose, cominciò ad avvicinarsi all'uscita. K. gli domandò cosa avesse intenzione di fare: per quanto lui potesse condividere e comprendere i suoi slanci indipendentisti, fuori, in strada, c'era un mondo che avrebbe potuto reagire in maniera inaspettata. Inoltre lo pregò di avere pietà del suo padrone e gli suggerì che avrebbe potuto commettere una pazzia. - Ci penserò - rispose la minchia - ma prima credo sia opportuno scambiare due chiacchiere con il diretto interessato. Se vuole che torni deve stare a determinate condizioni. Non voglio essere ancora umiliato, maltrattato ed essere usato solo per stupidi motivi di autocompiacimento. Io spalanco le porte del piacere, sazio il desiderio e voglio essere amato per questo. -. - Proprio come Jasira! - disse K. - Ricordi come si conclude la sua storia?.-

Il pene, con sguardo compiaciuto, accennò ad un saluto ed uscì.  

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