Sono passati più di cinquant'anni ed oggi molti giovani, ma soprattutto molti ADULTI, non conoscono (o non ricordano) Aldo Fabrizi. Sebbene spesso la RAI ritrasmetta alcune delle gags di questo grande comico, il suo nome non è popolare quanto quello di Totò o Sordi. Eppure il vecchio Fabrizi, a suo tempo, riuscì ad ironizzare sugli aspetti più caratteristici dell'italiano medio in modo così tagliente da riproporre impeccabilmente agli occhi del pubblico l'esatto sviluppo di ogni vicenda quotidiana.

"La Famiglia Passaguai" (il terzo di nove film diretti dallo stesso Fabrizi) è stata uno dei maggiori successi del cinema italiano negli anni '50; ispirato alla "Cabina 27" di Anton Germano Rossi, si tratta di uno spietato ritratto della tipica famiglia italiana. Difficile non pensare ai propri parenti: una moglie isterica, perennemente arrabbiata, un figlio svogliato e piantagrane, una figlia colta dalla passione dell'amore, un padre che si sente soffocato in casa ed in ufficio... Sebbene sia una commedia piuttosto "leggera", riesce perfettamente a delineare l'Italiano in tutte le sue sfaccettature, usando una comicità spontanea ma a suo modo raffinata, senza cadere nel banale. A fianco del mitico Fabrizi, troviamo Ave Ninchi, la "signora Fabrizi" per eccellenza (la troviamo spesso nella veste di moglie assillante), il leggendario Peppino De Filippo (esilarante dall'inizio alla fine), ed un giovane Carlo Delle Piane.

Durante un'afosa domenica di Agosto, il Cavalier Peppe Passaguai (Fabrizi) decide di portare la propria famiglia al mare. L'impulsività della moglie (Ninchi), la sfortuna dello stesso protagonista e la presenza maldestra di un suo collega (De Filippo) trasformeranno l'intera giornata in un caotico inferno di malintesi e gags.

Dal 1951 ad oggi l'Italia ha subito numerosi cambiamenti, ma sono proprio questi ad evidenziare queile situazioni che, sebbene in contesti un pò differenti, si ripetono nuovamente. "La Famiglia Passaguai" è solo uno dei tanti dei gioielli che il vecchio Aldo ci ha lasciato, ma è certamente uno dei più intelligenti e memorabili esempi della sua arte. Da non perdere.

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