Fin dagli albori i cristiani si erano organizzati in modo che qualunque male venisse inflitto loro sarebbe risultato controproducente per arrestare il diffondersi della parola del Signore. Lo dimostra il fatto che i romani, nonostante ci diedero dentro con le persecuzioni per secoli, alla fine dovettero fare del cristianesimo la lingua ufficiale dell'impero.

Il film in questione è ambientato in Alessandria d'Egitto nei pressi dell'Agorà ove si disputò il match tra serapidi e cristiani mai portato al cinema prima d'ora. Amenàbar da questo punto di vista ha il merito di proporre un soggetto storicamente originale, ovvero quello della filosofa Ipazia figlia di Teone, interpretata da Rachel Weisz.

La scelta dell'attrice protagonista mi fece storcere il naso fin dalla prima scena, non perché è brutta, ma appunto perché sembra una vincitrice di Miss Italia e non credo fosse la più idonea per interpretare il ruolo di una matematica, astronoma molto intelligente. Poi Ipazia probabilmente era sia bella che intelligente ma quest'ultimo attributo andava supportato da un copione di qualità più elevata di quello presente in Agorà, inoltre la Weisz come ho già detto somiglia decisamente poco a un antica greca. 

Ipazia tiene lezioni sulla gravità, sul moto dei corpi celesti ecc... ma lo fa con un linguaggio fin troppo elementare. Da questo punto di vista va detto che degli scritti di questa donna nulla è rimasto quindi sulle sue deduzioni e scoperte si può quasi interamente congetturare.

Il sentimentalismo presente stona un po' con l'ambiente dotto e studioso ove lei insegnava e quest'ultimo risente di spessore e credibilità, fattore che non si avverte troppo perché il film decide di concentrarsi prevalentemente sul tumulto dovuto all'arroganza dei cristiani guidati dal fanatico vescovo Cirillo e la loro intolleranza nei confronti di qualunque altro culto. Vediamo sin da subito lo zelota Ammonio che nella sua prima apparizione ci delizia con uno scontro teologico che a parole risulta inconcludente, così egli decide di camminare tra le fiamme "protetto dal suo Dio" e dopo aver compiuto quest'impresa vi fa gettare dentro il rivale dell'altra religione. Malgrado non sia una bella cosa da fare, devo dire che se succedesse regolarmente nei salotti televisivi tipo Anno Zero varrebbe quasi la pena di pagare il canone.

La comunità pagana di Alessandria adirata per il modo in cui gli Dei vengono oltraggiati dai cristiani decide di comprare delle spade all'ingrosso e andare a rompere il posteriore ai seguaci di Gesù. All'inizio sembra andare tutto bene: arrivano in piazza, ne ammazzano un poco e mettono in fuga gli altri, ma ben presto la situazione si ribalta e i pagani sono costretti alla ritirata strategica mentre il padre di Ipazia Teone finisce ammazzato dal suo schiavo che si era convertito all'unica vera fede.

I nostri eroi si barricano dentro il Serapeo per salvarsi il culo dall'orda cristiana alla riscossa e il resto del film non ve lo racconto perché altrimenti vi rovino il piacere. Aggiungo solo che dalle mie parti, in Sicilia, c'è un antico detto catanese che recita: "Mbare, tu u sai cu su i cristiani." Ipazia nella vicenda vuole mantenere un atteggiamento neutrale cercando di proteggere in tutti i modi i suoi allievi ma farà lo stesso una brutta fine e passerà alla storia come martire del paganesimo.

Il bugdet a disposizione del regista era considerevole, difatti la ricostruzione della città è piuttosto buona. Come ho già detto il film non brilla per la sceneggiatura; da un punto di vista significativo è mirato a condannare l'immensa arroganza dei culti monoteistici contro la libertà di pensiero. Il soggetto è originale ma la tematica e la morale lo sono molto di meno. Ciò non toglie che si lascia guardare con piacere ma il tutto poteva essere impostato su un livello superiore giacché si ci poteva concentrare maggiormente sugli argomenti filosofici, matematici e astronomici (comunque presenti). Con ciò non pretendevo un capolavoro rosselliniano alla Socrate, ma qualcosa di un po' più profondo.

Per concludere sappiate che quel fanatico sanguinario di Cirillo la chiesa lo ha santificato. Anche questo film è uscito con un certo ritardo in italia ma lo stesso regista ha smentito la voce secondo cui si fosse trattato di ostacoli da parte del vaticano.

Concludendo: "Pace in terra agli uomini di buona volontà."

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