Secondo appuntamento solista su CD per il cantautore brenese Alessandro Ducoli, che già aveva colpito positivamente con il CD d'esordio "Lolita" di due anni fa. La prima cosa che salta all'orecchio è la brillantezza e la qualità della registrazione, perfetta sotto ogni punto di vista. Poi la grandissima tecnica di tutti i musicisti impegnati nel progetto (più o meno gli stessi di "Lolita"). Infine l'argomento principale, le canzoni.

Ducoli è un cantautore dai toni a volte allegri, anche se mai spensierati, a volte malinconici, come nel caso di una delle canzoni migliori del disco, "Francesca". Particolare attenzione meritano più o meno tutti i brani, ma soprattutto "Ridendo e baciando", "Il soldato dell'amore", in cui Ducoli ribadisce ancora una volta il suo punto di vista sui rapporti con l'altro sesso, "Malaspina", che poteva fungere da "trailer" per il disco nel caso che un lungimirante discografico avesse ascoltato il CD e avesse deciso di investire qualcosa in questo progetto (vista l'intelligenza media dei discografici italiani, paragonabile a quella di una gallina acefala, ci credo molto poco). Tornando al nostro Ducoli, il suo disco è dedicato alle signorine generose e a farla da padrone nelle atmosfere dei brani sono una volta di più whisky e sigarette (segnalo anche la presenza di un paio di pezzi con un ambiente tipico del piano-bar). E’ pur vero che ha delle influenze musicali (ascoltandolo si ha l’impressione di un Conte che si avvicina a Capossela), ma non è certamente un clone di nessuno. E’ Alessandro Ducoli, un personaggio geniale a suo modo, e merita senz’altro l’ascolto.

Sono personalmente convinto di una cosa: che Ducoli meriti molto di più della sola Valle Camonica, sarebbe ora che qualche casa discografica si svegli dal torpore. Il disco in questione dovrebbe essere reperibile sul sito www.labandadelducoli.it

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