Che Alex Britti sia un grande chitarrista, non c'è nessun dubbio. Che Alex Britti sia un cantautore di livello abbastanza scarso, per non dire pessimo in alcuni casi, non c'è nessun dubbio pure.
L'ultimo disco "3" ha venduto poco anche a causa della perdita di Britti di quella vena di ironia che avevano fatto di "La Vasca", "Mi Piaci" e "Solo Una Volta (Per Tutta La Vita)" degli inni di questa italietta. Però lo avevano reso almeno più interessante.
Il problema è che nello stesso periodo Britti in preda a crisi mistica diventa protetto di Maurizio Costanzo, dove spesso e volentieri ospite si esibisce nel numero della pedaliera. Carino una volta, accettabile 2, uno strazio dopo avere visto lo stesso gioco 15 volte tra Buona Domenica e il Maurizio Costanzo Show. Infatti Costanzo scrive 3 canzoni del disco. Eh va beh. Almeno non lo obbliga a duettare con Platinette e la Lecciso.
Sotto tutto questo bel po' po' di cose, c'è un Alex Britti che si scopre verso la maturità artistica.

"Prendere O Lasciare" è una canzone gradevole, "Festa" è qualcosa di nuovo, fresco, non la solita cazzata-tormentone. "Eccoci Qua" è una delle canzoni italiane più belle di quest'anno. Il resto è un po' sulla stessa linea, forse un po' monocorde, un po' monotono, ma comunque non c'è quel ritorno alle origini che tutti temono.

Un disco che venderà poco, un disco ideale da lasciare girare nello stereo mentre il mondo fuori gira.

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