Alex G, stage name di Alex Giannascoli, arriva al suo esordio su Domino Records con questo “Beach Songs” dopo varie pubblicazioni indipendenti su Bandcamp ed un disco, DSU (pubblicato per la Orchid Tapes, piccola etichetta indipendente di Brooklyn) molto apprezzato dalla critica statunitense.

Il canovaccio base del sound di Giannascoli rimane invariato: parte da una base indie/lo-fi, per spostarsi spesso e volentieri, pezzo dopo pezzo, in territori imprevedibili. Il pregio principale di “Beach Songs” è, infatti, una convincente coerenza di fondo nonostante le frequenti variazioni di tono. Come se fossimo davanti ad una serie di quadri chiaramente disegnati dallo stesso pittore, ma, nonostante se ne riconosca la mano, ogni opera fosse fornita di una certa personalità. Personalità che permette ad Alex di tenere insieme un quadro d’insieme altrimenti troppo scollato.

Bello il primo singolo “Bug”, posto subito dopo la opener, che parte dalle pumpkinsiano atmosfere di “Today” per tramutarsi in un pezzo obliquo e sghangherato ma indubbiamente azzeccato. Particolare la voce in stile “Chipmunk” ad arricchire il brano nel pre-finale. Notevole anche “Kicker”, anche se qua siamo in territorio prettamente pavementiano.

“Brite Boy” suona come se i Beatles venissero filtrati attraverso i Sebadoh, mentre “In Love”, per distacco il miglior brano del lavoro, dimostra appieno le potenzialità di questo ragazzo americano. Si tratta di una ballad soffusa e angosciante, con un delicato giro di piano ed un bel sax ad accompagnare per tutta la lunghezza del pezzo.

Dopo una parte centrale più stramba e meno calibrata su coordinate prevedibili, si torna ad un sound dominato dalla chitarra, a volte più compiuta (“Ready”, “Snot”), a volte più originale (“Station”). C’è spazio anche per lo shoegaze vitaminizzato alla Verve prima maniera dello strumentale “Walk”.

Una buona prova, questa di Alex G, che giustifica parzialmente l’etichetta di “nuovo Beck”, viste le similitudini tra i due artisti, e lo conferma come uno dei nomi più promettenti dell’indie americano.

Sperando che la sua proposta cresca e cresca in personalità e definizione.

Miglior brano: In Love

Carico i commenti... con calma