"Cammino a disagio tra gli umori e i rumori
che si accavallano fuori, l'unica via d'uscita è dentro"

A tre anni dal precedente "Charade" torna nel 1998 Alice con "Exit", un nuovo inizio, un disco che immette l'artista verso una nuova strada, la musica elettronica, per alcuni critici un ritorno al pop, in realtà un avanzamento espressivo ancora più arduo dei precedenti lavori, canzoni difficili, fragili e delicate.
"Exit" apre una fase prolifica di Carla Bissi, tre albums in tre anni, non succedeva dagli anni '80, nuovi sentieri da percorrere che porteranno nel 2003 a realizzare la perfezione di questa nuova forma musicale con "Viaggio In Italia". Il brano che apre il disco è "Dimmi Di Sì", una canzone che si inserisce subito nel nuovo contesto, un brano che parla d'amore con una sofisticatezza sublime, "Quanti segnali ho ogni giorno per riconoscere/nell'ordine delle cose l'elemento che ci muove", il tutto veicolato da un suono tecnico e freddo che rimane in contrasto con la sottile melodia della chitarra acustica. "Open Your Eyes" è invece un brano scritto da Peter Hammill e Yuri Camisasca ed è cantato con Skye dei Morcheeba, bella l'apertura del ritornello che riesce a dare ampio respiro alla melodia programmata; "Exit" è un disco fatto di riflessioni, di immagini, è di una difficoltà notevole e la musica non aiuta, l'incedere ripetitivo di molte linee melodiche, la ricerca di effetti particolari e i ritmi estremamente lenti non agevolano l'ascolto, come il brano di Morgan dei Bluvertigo, "L'immagine", con un verso che rende l'idea della complessità di certi messaggi, "A volte i vestiti sbagliati ti fanno sentire a disagio/a volte il vestito giusto ti fa sentire sbagliato". Sembra che Alice voglia rendere inacessibile il suo mondo, o forse vuole solo selezionare le impressioni, non lasciando spazio alla comunicazione diretta, ma costringe l'ascoltatore a sforzarsi per entrare nelle sue canzoni, Alice non tende la mano, non ti aiuta a entrare, si limita a lasciare aperto uno spiraglio sottile e impercettibile ai più, una volta immersi però riesce a regalare tanto, prendete "Isole" per esempio, brano meraviglioso impreziosito dall'arpa celtica.

Alla fine è così lontano il periodo delle canzoni stralunate di "Capo Nord"? Delle aperture al mondo di "Park Hotel"? Delle riflessioni più intimiste de "Il Sole Nella Pioggia"? No, il percorso ha seguito una linea precisa che trova in "Exit", "God Is My Dj", "Personal Juke Box", "Viaggio In Italia" un compimento perfetto, cosa ci aspetta in futuro è difficile dirlo, Alice è imprevedibile, recentemente ha detto di essere ormai totalmente indifferente alla musica pop, aspettiamo allora con ansia un suo nuovo lavoro.

 

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