"L'acqua non potrà mai separarsi dalle città di mare/ E la brezza dal vento che accende passioni e colora catene di fiori/ E noi sempre insieme eravamo silenziose avanguardie/ Com'era bianca la neve che ci avvolgeva di idrogeni e d'amore..."

Dei vari festival di Sanremo ho vaghi ricordi per fortuna, ma nel 2000 rimasi a bocca aperta quando ascoltai questa canzone, così diversa da tutto il marciume presente, un testo così difficile ma così affascinante fatto di parole come "Elio", "Avanguardie", "Idrogeni", e la musica, seppur nella sua orecchiabilità più semplice, distante anni luce dalla mielosità sanremese un mix di elettronica e orchestrazione sublime. "Il Giorno Dell'Indipendenza" è un'altra splendida canzone cantata da Alice su testo di Camisasca portata a Sanremo; era dal 1981 che l'artista non partecipava alla manifestazione e decide di farlo con un brano che racchiude un po' tutto il suo mondo e veicolato dalla musica che Alice ha deciso di seguire nella sua ultima produzione, un'elettronica colta, a volte glaciale altre solare.

"Personal Juke Box" non è una banale raccolta di successi, è al contrario invece un vero e proprio viaggio che l'artista decide di intraprendere nel suo repertorio dal 1980 in poi, rileggiendo alcuni brani con nuove forme e molto spesso sconvolgendone l'originaria struttura. Questo accade con "Per Elisa" che viene tramutata in un brano tecno-dance, una scelta azzardata e difficile da capire se non si conoscesse il personaggio che l'ha incisa, le cose vanno diversamente con "Il Vento Caldo Dell'Estate" che acquista nella nuova versione sorprendenti connotazioni pop-elettroniche che non sfigurano con l'originale. Il lavoro è interessante perchè si dimostra in continuità con il successivo "Viaggio In Italia", che leviga e impreziosisce ulteriormente molte delle idee quì presentate, l'uso dell'elettronica, delle ritmiche programmate e l'utilizzo di strumenti più tradizionali, fiati, chitarre acustiche e percussioni; questo coesistere di linee musicali diverse trova piena affermazione nella nuova versione di "Chanson Egocentrique" eseguita con i Bluvertigo e Mauro Pagani. La canzone ora è rallentata, perde il ritornello distinto dal suono sbarazzino del sax in favore di un arrangiamento più sobrio e ricercato per lo stesso sax e flauto, grande uso dei sintetizzatori che delineano insieme ad un arrangiamento spartano per batteria e basso la tipica linea melodica della canzone, il canto è diviso con Morgan e Andy.

Incredibilmente il prodotto si amalgama tutto alla perfezione, le versioni originali di "Visioni", "Open Your Eyes", "In Viaggio Sul Tuo Viso", "Dimmi Di Si" sono perfettamente inserite con il resto, splendidi esempi dell'arte di questo straordinario talento, allora l'ascoltatore si può godere "I Treni Di Tozeur" in una versione magica, sospesa e leggera, o "Nomadi" che toglie il fiato anche senza l'apporto ritmico di Marotta e Levin.

Per concludere voglio soffermarmi ad analizzare un pochino una canzone che mi ha toccato profondamente, "Non Ero mai Sola" tratta da "Charade"del 1995, leggete i primi versi: "Da bambina dormendo sentivo improvvisi dei suoni rumori e parole che mi facevano incuriosire/ Poi dei lampi nel cielo e ascoltavo i racconti di un temporale/ Che mi tenevano sveglia come le notti prima di Natale/ E non ero mai sola, e non ero mai sola/"E poi: "Da bambina correndo suonavo cancelli, ringhiere e foglie secche che mi facevano compagnia/ Poi le sere d'estate ascoltavo i consigli di una fontana/ E di tre pali senza bandiere che il vento faceva tintinnare/ E non ero mai sola, non ero mai sola". Chi è stato veramente bambino riesce a capire cosa Alice cerca di esprimere nella canzone, l'equilibrio con il mondo, la pace, la libertà, il non essere mai soli neanche di fronte al nulla è una sensazione tipica di chi riesce a trovare il suo spazio nell'ambiente, è la piena consapevolezza del proprio Io, libero da tutto che distingue la mente di un bambino. Infatti il brano si chiude con il verso: "Poi un giorno per la prima volta ho sentito un po' di solitudine/ Da un'ora soltanto avevo conosciuto te", lo scontro fra due mondi genera inesorabilmente una forma di dipendenza, ma l'importante è essere stati bambini e soprattutto essere riusciti a non essere mai soli.

Elenco tracce e testi

01   Il giorno dell'indipendenza (03:44)

02   For This Is Not America (03:57)

03   Tutto e niente (03:34)

04   Open Your Eyes (feat. Skye of Morcheeba) (04:08)

05   Dimmi di sì (04:10)

06   Dammi la mano amore (03:51)

07   Chanson egocentrique (feat. Bluvertigo) (03:52)

08   In viaggio sul tuo viso (04:06)

09   Prospettiva Nevski (03:50)

10   A cosa pensano (03:10)

11   Per Elisa (03:58)

Per Elisa (Alice)
Per Elisa
vuoi vedere che perderai anche me
per Elisa non sai piu' distinguere che giorno e'
e poi non e' nemmeno bella.
Per Elisa
paghi sempre tu e non ti lamenti
per lei ti metti in coda per le spese
e il guaio e' che non te ne accorgi.
Con Elisa
guardi le vetrine e non ti stanchi
lei ti lascia e ti riprende come e quando vuole lei
riesce solo a farti male.
Vivere vivere vivere non e' piu' vivere
lei ti ha plagiato, ti ha preso anche la dignita'.
Fingere fingere fingere non sai piu' fingere
senza di lei ti manca l'aria.
Senza Elisa
non esci neanche a prendere il giornale
con me riesci solo a dire due parole
ma noi un tempo ci amavamo.
Con Elisa
guardi le vetrine e non ti stanchi
lei ti lascia e ti riprende come e quando vuole lei
riesce solo a farti male.
Vivere vivere vivere non e' piu' vivere
lei ti ha plagiato ti ha preso anche la dignita'.
Fingere fingere fingere non sai piu' fingere
senza di lei ti manca l'aria.
Vivere
non e' piu' vivere
per Elisa
con Elisa

12   Nomadi (03:55)

13   Visioni (04:27)

14   Non ero mai sola (04:23)

15   I treni di Tozeur (02:44)

16   Il vento caldo dell'estate (04:34)

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