Questo Quot dies resurgo (Ogni giorno risorgo) è uno scrigno che racchiude antichi gioielli che sprigionano una bellezza senza tempo. Fa parte del proficuo filone esplorato da Alio Die, l’esponente di maggior rilievo in Italia della musica ambientale, che ci aveva portato in dote la cosiddetta “trilogia dei castelli” (formata dagli album Aura seminalis/Tempus rei/Horas tibi serenas) basata su sonorità medioevali e acustico/elettroniche. In questo nuovo album Stefano Musso, partendo dallo stile della trilogia, espande ulteriormente gli orizzonti sonori verso nuovi territori inesplorati. Credo che il vero miracolo di questa musica sia quello di essere antica e nuova allo stesso tempo riuscendo a rinnovare e rigenerare la musica tradizionale. È come fare una sorta di tuffo a ritroso nel Tempo dove possiamo esplorare l’essenza eterna della vita quotidiana nel Medioevo. Si ha l’impressione che Alio Die viva, pur restando ancorato alla quotidianità di tutti i giorni, in una dimensione fuori dal tempo. Le 2 tracce più lunghe ovvero “Veritas temporis filia” e la title-track (entrambe di circa 23 minuti) riescono a creare un’atmosfera meditativa e di una raffinatezza irreale. I loops e i drones creati da Alio Die si intersecano in un equilibrio miracoloso con i suoni creati dallo zither (una cetra molto in uso nella Germania meridionale) creando un effetto catartico e ancestrale. Quot dies resurgo è un disco da gustare con calma scacciando le cattive vibrazioni e lasciando viaggiare la mente verso un’altra realtà spazio-temporale. Disponibile su Bandcamp: https://aliodie.bandcamp.com/album/quot-dies-resurgo

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