…poi chiusi gli occhi…dolcemente cullata da una sinfonia sulfurea e melliflua…l’oscurità scendeva a poco a poco mentre sensazioni contrastanti mi mettevano in uno stato d’ansia…poi ecco di nuovo la luce tenua, fredda venirmi di nuovo incontro a trascinarmi attraverso un viaggio nel mio subconscio…
Una voce lontana e allo stesso tempo così vicina guidava i miei passi…un qualcosa di onnipresente ad osservarmi…e un paesaggio così strano..meraviglioso e terrificante…confortevole e struggente…
Persa e confusa…dove sono?
Cominciai a capire…ma dimenticai subito dopo trascinata da tamburi battenti con un ritmo tale che credetti di star ascoltando il mio cuore…
Aprii gli occhi…di nuovo in questo mondo…così sintetico così falso…è forse questo un incubo?…no è solo la realtà...
Triste..incompresa..delusa...sofferente…le palpebre si abbassano lentamente e ritorno al mio posto…è il mio destino…The Fate Of A dreamer
Questo disco mi ha colpito dritto al cuore e sebbene a volte mi dimentichi di lui, mi basta solo un breve ascolto ed eccomi di nuovo stregato..ammaliato..innamorato di questo gioiello di rara bellezza.
La musica presente in questo lavoro è stata composta interamente da Arjen Lucassen, conosciuto dai più sotto il suo nome d’arte Ayreon (numerose le sue opere tra cui la più recente Star One), ed è un suo progetto che doveva essere strumentale e si chiama Ambeon (nome nato dalla fusione di Ayreon e ambient).
Poi la scoperta di un così giovane talento quale la “Alice” Astrid Van Der Veen ,lo ha talmente colpito da far sì che solo due delle 10 tracce composte rimanessero solo strumentali.
Oserei dire che la scelta di Arjen è stata più che azzeccata visto il lavoro svolto da Astrid (la quale aveva solo 14 anni quando ha scritto/cantato le linee vocali).
Ispirata per lo più da cantanti quali la fenomenale Tori Amos in primis e Bjork, la fanciulla sfodera una prestazione veramente toccante e ammaliante senza aver alcun calo durante tutta la durata del disco, sorprendendo anche per la sua confidenza e naturalità nell’affrontare i brani, ma soprattutto per l’interpretazione davvero commovente.
Oltre alla carta vincente della talentuosa singer tedesca, c’è da sottolineare anche la magistrale prova dello stesso Arjen (acustic and electric guitars,analog keyboards, samples and weird noises) bravissimo nel creare atmosfere glaciali,maestose,sognanti e in generale evocative accompagnato da un ottimo bassista (basso normale e fretless) quale Walter Latupeirissa (Snowy white, Steve Lukather, Pat Travers)dal tecnico-batterista Stephen Van Haestregt e da due ragazzi della band Celtus Jhon e Pat McManus che hanno suonato flauti,cornamuse e violini.
La musica proposta dagli Ambeon è una musica vicina al gothic ,seppur molto differente come tematiche e atmosfere, piuttosto semplice a livello tecnico che punta ad affascinare l’ascoltatore più per l’ambient creato e per la “misteriosità” che per la difficoltà dei pezzi.
C’è sicuramente una certa componente oscura, ma anche una più calda ed avvolgente seppur triste (vedi Lost Message e la seguente Surreal); forte è anche la componente sognante e misteriosa (vedi Estranged e Ashes) creata da particolari suoni scelti accuratamente dal mastermind di questo progetto e cioè Arjen Lucassen alias Ayreon.
L’artwork del disco è semplice, ma d’effetto. Ci sono i testi di tutte le canzoni con una sorta di introduzione scritta al percorso di Astrid all’interno del suo viaggio “fantastico” e alcune foto della stessa(sembra proprio una Alice nel paese delle meraviglie moderna o no?)ed una sola di Arjen in sfondo scuro creante un notevole contrasto tra lui e lei.
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