Corre l'anno 2004: nella piccola cittadina francese di Bagnols sur Cèze Neige (voce, bassista e chitarrista) già noto artisticamente sotto il nome di Alcest, conosce la splendida vocalista Audrey e il batterista Fursy Teissier e in loro nasce l'idea di creare uno stile musicale che rifletta il lato oscuro dell'era industriale e della civilizzazione moderna; poche canzoni scritte insieme e prende vita il progetto Amesoeurs.
Purtroppo, poco dopo, Teissier lascia la band per continuare gli studi, ma rimarrà tra i lavori della band come progettista del nuovissimo website. La scelta del nuovo drummer cade su Winterhalter (ex-Peste Noir) e, nell'aprile 2005, un primo MCD viene registrato sotto il titolo di "Ruines Humaines". La band spedisce il lavoro a poche Label, ma bisognerà aspettare il 2006 per la pubblicazione ufficiale affidata alla tedesca Northern Silence Productions.
Non c'è che dire, un'autentica perla francese del black metal più romanticista: 3 tracce che ti colpiscono al cuore e alle emozioni come frecce. "Bonheur Amputè" è il pezzo che ci introduce nel mondo degli Amesoeurs: le urla lancinanti di Neige che si propagano come grida d'aiuto nel nero di un mondo sempre più negativo e la ritmica originale, coinvolgente e mai scontata introducono l'ascoltatore in uno stato di coinvolgimento nel pensiero di questi tre ragazzi che piangono l'ascesa di quest'era drammatica satura di rovine umane.
Di rovine umane appunto si parla nel pezzo successivo "Ruines Humaines", che si apre con delicati accordi acustici per poi sprigionare tutto il freddo e disperato black-doom stanco della monotonia della vita, della dispersione delle emozioni umane in un continuo nulla sotto le ombre di giganti di ferro del nuovo millennio. Chiude il dischetto "Faiblesse des sense", caratterizzato da un'arpeggio d'inizio che non tradisce il lato malinconico e soffuso di questa band e dalla splendida voce di Audrey che, anche lavorando su un pezzo melodico non viene meno e trasmette ancora una volta la cupa e depressiva anima del terzetto.
Ottima anche la cover e l'atwork dell'EP che esaltano ancora di più l'ideologia del gruppo; "Noi, Amesoeurs, siamo i bambini di questo secolo triste e metallico" recita una delle strofe; strofe intrise di emozione e romanticismo.
Uno dei migliori lavori del 2006: ascoltatelo con calma e sarete dalla mia parte.
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