- I Live di Telespalla N°5 -

Vorrei cominciare con una piccola introduzione su questa rubrica la quale andrà avanti ma uscirà saltuariamente, in base a quei concerti che avranno colto la mia attenzione. Uno di questi è avvenuto a Botticino, piccolo comune ad est di Brescia (il comune è famoso per il marmo, con il quale hanno costruito l'Altare della Patria a Roma), la cittadina a fine ottobre ospiterà un festival jazz interessante, la location sarà la stessa del concerto che sarà descritto nelle righe sotto: il Teatro Centro Lucia di Botticino Sera.

"Voci Controvento" è un evento sulla nuova canzone d'autore, quest'anno ha visto avvicendarsi sul palco 4 ospiti: in ordine d'ingresso sul palco Ettore Giuradei, Debora Petrina, Andrea Chimenti e Tricarico. In questo caso parlerò separatamente dei concerti singoli e poi eseguirò un bilancio complessivo:

- Ettore Giuradei. L'artista franciacortino entra in modo educato, lasciando trasmettere una certa emozione che si può vedere quando canta: il suo tono di voce è dimesso, i gesti sono rallentati o addirittura a scatti come se fosse una marionetta rotta. Cerca di cavarsela ed affronta il pubblico con carattere uscendo alla distanza con merito. I suoi testi sono crudi, intrisi di intensità drammatica e il linguaggio non vede risparmiare francesismi; musicalmente si comporta bene alla chitarra, cerca di guidare gli altri strumentisti, un chitarrista ed un violinista, verso una buona riuscita del pezzo. I risultati sono lodevoli e positivi, soprattutto il violino riesce a fare la sua bella figura. Voto: 7,5

- Petrina. L'unica donna della serata mostra al pubblico delle abilità diverse, suonando due strumenti: il primo un pianoforte alternando uno stile classico e delle sonorità vicine al jazz, il secondo è una strana tastiera con la quale riproduce dei suoni di una fisarmonica ed altri vicini ad un carillon. I suoi testi sono in diverse lingue, tra cui alcuni in italiano, e canta con uno stile che sembra riprendere certi schemi di Byork. La sua esibizione ha due note storte: l'atteggiamento verso il pubblico (non ha manco detto buonasera) e il suo accompagnatore, un musicista che si rivela osceno alla chitarra e mediocre al basso. Un vero peccato. Voto: 6,5

- Andrea Chimenti. Il musicista aretino ha più di vent'anni alle spalle di carriera, non arriva a pagare il dazio di Giuradei. Musicalmente si alterna al piano elettrico, dove presenta un gusto musicale molto elegante, e alla chitarra, con la quale mostra il suo background artistico con suono vicini a quelli dei Moda. La voce è molto bella, affascinante e ricca di vigore; i testi di Ungaretti acquistano un sapore particolare mentre le sue canzoni hanno un forte pathos emozionale. Diversamente da Petrina l'accompagnatore, alla chitarra elettrica, compie molto bene il suo lavoro e duetta con Chimenti in un modo invidiabile: diventa un punto di forza fortemente rimarcato. Voto: 8,5

- Tricarico. Il nome più altisonante era prevedibile che arrivasse a chiudere la serata con un palco estremamente spoglio dove c'erano tre casse, un microfono ed un pianoforte: una scena di forte impatto. Tricarico lascia ad un altro il compito sonoro e decide di cantare, la scelta si rivela azzeccata perché il pianista si rivela molto bravo ed efficace. Al canto il risultato è egregio: emergono le qualità che si erano potute ammirare a Sanremo. Nonostante la possibilità di un bis Tricarico compie un errore nella scaletta puntando solamente sui suoi brani più celebri, passando da "Io Sono Francesco" a "Vita Tranquilla". Voto: 7

Il responso complessivo è positivo, siamo di fronte ad un evento interessante e curato bene da Paolo Cattaneo: l'organizzazione lavora bene e offre un servizio sicuramente dignitoso allo spettatore. La mia speranza è questa iniziativa possa andare avanti ed arrivare ad una quarta edizione.

 

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