Fiodor è un musicista, (fallito), Fiodor è incoerente, non si attacca alle cose. Dopo un preciso ordine da parte del padre, Fiodor va a lavorare per conto del fratello Leo. Da New York si trasferisce subito a Milano. Il lavoro della MultiCo gli fa schifo. Nemmeno Milano si offre come la città più vivibile per lui. Fa amicizie e fortunatamente si innamora di Malaidina; ragazza molto difficile da capire.

In questo periodo cosa succede: tante di quelle cose da renderlo ancora più menefreghista, frequenta la Milano artistica, figli di papà senza arte nè parte, gli sparano, va a vivere un periodo in montagna, viene corteggiato da una donna sposata, lascia il lavoro della MultiCo, diventa amico di una guardia del corpo, vuole andare in Australia ad allevare cocorite, va ad Atene e poi non si sa.

Il protagonista Fiodor,  lascia tutto a metà, la musica, il lavoro, amici e relazioni; ma segue con impegno l'unica causa che sembra persa in partenza: il rapporto con Malaidina. Se ne frega altamente dei sentimenti altrui, non lo fa con cattiveria, non odia, ma non ha principi societari. Non si reputa viziato (anche se in realtà da proprio questa impressione) ma reagisce come il suo spirito vuole: liberamente.

Il lettore non sa come prendere la figura di questo personaggio, è quasi infastidito dalla sua incoerenza ma in fondo quasi lo invidia, saremmo tutti capaci di comportarci come lui, ma il nostro ruolo nella società è come se lo vietasse. In realtà sfido ognuno di noi a negare di non avere mai avuto l'idea o la voglia di lasciare le cose che non ci appassionano realmente così come le abbiamo trovate, infischiandocene dei sentimenti altrui, delle persone che contavano su di noi, senza preoccuparsi di lasciare l'amaro in bocca a gente che aveva cercato realmente di aiutarci. Ebbene Fiodor ci riesce e come, diventando per quasi tutti noi una sorta di "eroe" della nostra era. Nessun superpotere ma un' "anti-coscienza" che lo porta ad agire come realmente vuole, per ricercare l'unica cosa che gli interessa realmente: l'amore.

 

Il libro è scorrevole e semplice da leggere. La tecnica stilistica di De Carlo, coinvolgente e naturale viene descritta da molti critici come "un fumetto senza disegni". In poco tempo si viene catturati dalla storia per finire il libro in sol boccone.   

Simpatico romanzo consigliato a tutti.

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