“Con las Botas Puestas” è un “tributo” agli Iron Maiden e per chi conosce le liriche della song in questione, capisce che il ritornello “Morire con las botas puestas, Morire con las botas puestas” è riferita a “Die with your boots on” contenuta nell’album “Piece of Mind” (1983). Ovviamente ciò non toglie niente alla stesura del brano che è di per sé ben suonato e Juan Gallardo si cimenta davvero bene nelle vesti di vocalist. “Dame Amor” e “Junkie” presentano tematiche “rock and roll” ma non si discostano molto dal punto di vista dello stile, strettamente ancorato ad un metal semplice, coinvolgente e ben arrangiato! “Al Otro Lado del Silencio” è l’unica “ballad” dell’album e rispetto agli altri brani ha una durata maggiore, in quanto la durata media delle songs è di tre minuti. La battagliera “Héroes del Poder” è una critica ai poteri forti della società che impongono con la prepotenza la loro autorità. C’è in un certo senso un collegamento a livello concettuale con la track d’apertura “Fuera de la Ley”, che denuncia il fatto che la società voglia mostrare i metal fans come dei fuorilegge e dunque non accettarne lo stile di vita. In poche parole siamo proprio in piena epoca ottantiana sia a livello di testi che di attitudine. “Prisionero” è senza dubbio uno dei migliori episodi di questo disco e la “riempitiva” “No Pares” lascia lo spazio alla conclusiva “Diabolicca” che chiude le danze.
Il giudizio è senza dubbio più che positivo ed assieme a “Pacto con El Diablo” rappresenta l’apice della carriera degli Angeles del Infierno che avrebbe meritato una maggior considerazione anche oltre i Pirenei. La band è tutt’ora attiva e a quanto mi risulta si è trasferita negli Usa, precisamente a Miami ed ultimamente con loro suona anche un tastierista. Un altro album da ascoltare!
STAY HEAVY!!!
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