Dopo 3 anni dall'uscita dell'album "Metal" che, per quanto controverso (e al di sotto delle aspettative come i precedenti "All For You" e "Schizo Deluxe") aveva dato qualche segnale di ripresa, tornano gli Annihilator. La thrash band canadese del creativo chitarrista Jeff Waters, ormai affiancato dal chitarrista cantate Dave Padden da sei anni circa, pubblica quindi nel 2010 l'omonimo album "Annihilator".
Le danze si aprono con "The Trend" e con questa song da ben 7 minuti c'è proprio da farsi venire le lacrime agli occhi! I suoi sette minuti sono un concentrato di technical thrash in puro stile Annihilator, con vari cambi di tempo ben strutturati, ottimi assoli perfettamente eseguiti da Jeff e, per chi criticava così tanto il singer Dave Padden, un'ottima prestazione vocale, mista tra il melodico e il grintoso scream: probabilmente il brano più variegato dell'album. Si continua con "Coward" e questo brano decolla sin dall'inizio con un frenetico riff e non atterra mai, ottimo Ahoff dietro le pelli e molto orecchiabile il melodico ritornello cantato da Padden. Si continua con "Abmush" che inizia con riff confusi per poi sfociare in un insieme di riff thrash frenetici che non lasciano un secondo per respirare, probabilmente meno tecnica rispetto alle prime due track ma un vero pugno nello stomaco!
Dopo le prime tre tracce che mozzano il fiato, con "Betrayed" si passa a riff con una buona impronta di "Groove" sempre nello stile Waters ed un ritornello con alcuni cori che suona molto bene, un buon brano per introdurre alla 5° track, ovvero "25 Seconds". Qui ci troviamo di fronte a una canzone molto particolare, ottime linee di basso che rallentano il ritmo varie volte per poi finire in riff cattivissimi che accompagnano perfettamente l'ottimo scream di Padden: il ritornello rimane facilmente impresso ed ha un'ottima impronta del "Groove" dei "Pantera". Dopo questa complessa (per quanto orecchiabile) song, si arriva a "Nowhere To Go" che forse è la canzone che ricorda un po' di più qualche lavoro degli album precedenti, rimanendo comunque un brano abbastanza buono con un pesante ed oscuro intro e la voce di Padden in questa canzone rimane sempre melodica, forse togliendo qualcosina ai buoni riff.
"The Other Side" è immediata, con un riff portentoso e un orecchiabile ritornello anche se pure qui, come in "Nowhere To Go" la voce è forse troppo melodica in alcuni tratti. Il lavoro di Ahoff è perfetto, un drumming veramente ottimo che si sposa benissimo ai cambi di tempo e alle parti più rapide della song, molto in risalto anche il primo assolo, accompagnato solo da basso e batteria. Con "Death In Your Eyes" si raggiunge di nuovo il livello delle prime track, strepitosi i vari cambi di tempo, ritornello in cui il "pulito" di Padden fa un ottimo lavoro e gli assoli di Jeff sono veramente degni di nota, fantasticamente ispirato in questa parte solista, sfoggia le sue ormai conosciutissime doti tecniche alla 6 corde. Con "Payback" si viaggia a ritmi pesantemente "Groove", arricchiti dalla cattiveria di Padden alla voce...siamo di fronte comunque ad un brano che non riesce a risaltare molto, al contrario dell' ultima traccia "Romeo Delight" cover dei Van Halen, rivisitata da Jeff e compagni e riuscita una vera meraviglia per una conclusione più che perfetta con l'ottima impronta rock, curiosa e sicuramente da ascoltare!
In conclusione posso dire che nel complesso l'album è veramente buono e merita di essere ascoltato! Un'ottimo ritorno alle sonorità che più hanno caratterizzato la band canadese con qualche impronta più moderna ma veramente ottima, un fantastico songwriting nella maggior parte delle song e finalmente un gran miglioramento da parte di Padden, molto criticato per i precedenti lavori e spesso ingiustamente condannato della "caduta" degli Annihilator nei precedenti album. Speriamo che per il prossimo disco si continui su questa linea migliorando ancora quelle piccole sfaccettature che forse convincono poco i fan più accaniti dei fantastici Annihilator. Beh ora non mi resta che augurarvi...buon ascolto!
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