Più dei Martyr, più dei Meshuggah, più dei Necrophagist, più degli Spawn Of Possession (tenetevi forte), forse più dei Cynic (un mio amico è pronto a farsi sparare per difendere i Cynic ma io non ho il porto d'armi); credo che tutti concordiate sul fatto che i gruppi da me nominati poco fa non siano tra i peggiori in fatto di tecnica, perciò immagino che vi stiate preparando a leggere una recensione su un gruppo sbalorditivo. Ci tengo a fare notare fin dall'inizio che i mostri sacri del virtuosismo che popolano l'incipit eccellono, soprattutto per il lavoro di chitarra: batteristi, presunti tali e pignattari (purtroppo non solo loro) rimarranno infatti molto delusi dal sapere che non esiste in questa band un drummer in carne ed ossa, bensì una batteria elettronica. Scusate l'inizio a dir poco stringato, ma le cose andavano messe in chiaro fin da subito; ora si può procedere in una maniera più adeguata al contenuto del disco.
Tre sole parole per rendere l'idea di questo gruppo; Domination Trought Impurity. Ve li ricordate il gasato e Topo Gigio? Il tricheco e il carpentiere (cfr Alice Nel Paese Delle Meraviglie)? O se volete D'Alema e Prodi? Insomma, ve li ricordate quei due che suonavano da dio e che avevano fatto un disco mostruosamente tecnico e mostruosamente noioso? Sono i primi che vi verranno in mente ascoltando questo cd e dopo esservi immaginati i bei visini della coppia d'assi penserete "Tzè, dilettanti!". Parole pesanti? Forse, ma a parte la personale antipatia che nutro per i due individui, oggettivamente i tre membri degli Anomalous sono più bravi.
La prima cosa che li fa venire in mente è il fatto che siano solo in tre (due chitarre/voce e un basso), così come nei Domination Trought Impurity sono solo in due (batteria e chitarra/voce); la seconda è la tecnica pazzesca. Formatisi nel 2001 a San Francisco i nostri se ne escono solo nel 2006 con questo "Cognitive Dissonance" un Ep di sei canzoni per una durata totale di oltre trenta minuti. "Ma si definisce Ep un cd che non superi i ventisette minuti!" direte voi "Certo, ma i nostri hanno inserito in questa uscita la versione della Demo di una delle canzoni ("Revelations" per la precisione) e siccome dura sui cinque minuti abbondanti non vale, hanno barato, tiè!" dirò io, perciò sempre di Ep si tratta. Quel che è certo è che comunque quando lo si mette nel lettore i minuti di musica sono trentadue quindi non sono stati avari. A quanto ho letto in giro per la rete, Tim (uno dei due chitarristi), quando era ancora un frugoletto, era una pippa alla chitarra fin quando non ha incontrato Max (l'altro chitarrista) che invece era già un ometto e suonava benone. Morale della favola? Max pagava profumatamente il maestro di chitarra e Tim scroccava quanto appreso dal (fin troppo) buon Max e alla fine della fiera è diventato poco meno in gamba di lui (solo che si era anche messo via i soldi per comprarsi la motocicletta). E Max? Bè, lui non ha la moto ma suona in Sweep con gli occhi bendati e una mano legata dietro la schiena (più o meno), ama Jazz e Fusion ed è partito come chitarrista blues insomma uno che magari non ha la stoffa dello strozzino, ma quella del chitarrista di certo sì. Poi c'è ancora Nate, una specie di comparsa schiacciato in mezzo al Dritto (Tim) e al Talentuoso (Max); oddio, ce ne fossero di bassisti come lui io sarei contento, ma pare che i Mastermind della band siano gli altri due.
Se parliamo di influenze, la lista è abbastanza lunga (basterebbe sciorinare i nomi di tutte le band Death con influenze Jazz); tra i nomi tassativamente da fare ci sono i Gorguts del periodo "Obscura" o meglio ancora "From Wisdom To Hate", i Meshuggah, i Martyr, (lontanamente) i Cynic, gli Ulcerate. Dai primi attingono soprattutto per quel che riguarda la distorsione da "catena di montaggio" delle chitarre e per alcuni riff. Dai secondi prendono i tempi dispari e gli assoli così come anche dai Martyr, mentre dai Cynic prendono il gusto per le divagazioni Fusion. Dagli Ulcerate non prendono niente in quanto sono pressoché contemporanei, sono due gruppi dalle sonorità molto simili e mi va di segnalarli a chi gradissi questo "Cognitive Dissonance". Ma se avete in mente un gruppo di metallari leccatini, intellettualoidi, con gli occhialetti e le camicie stirate, toglietevelo dalla testa: al contrario dei loro colleghi influenzati dal Jazz, i nostri non si fossilizzano su sonorità misurate e praticamente in ogni canzone incollano riff impossibili ad altri Slam. In altre parole, questo non è un cd che si fa solo contemplare e non è un disco esclusivamente meditativo, in più di un'occasione le chitarre prendono il peggio dell'Ultra Brutal Death; fischi, riff massicci, quasi grezzi (se non fossero eseguiti su tempi dispari) che coinvolgono brutalmente l'ascoltatore per poi ributtarlo sul divano a cercare di seguire le scale eseguite ai cento all'ora. Sempre in bilico tra ragione e istinto si suggono le tracce, composte in maniera magistrale e talmente stancanti da richiedere diversi ascolti per essere comprese al meglio. Ad aggravare la situazione giungono Intro e intermezzi dal sapore Fusion che, per quanto molto gradevoli, spezzano le composizioni e le rendono più asimmetriche che mai. Se avete presente cosa significa ascoltare tutto "Obscura", non dovrete fare molti sforzi per capire che questo disco non è meno estenuante; la cosa può essere vista come un pregio o come un difetto ma, nel caso vi vogliate astenere, consideratela semplicemente un filtro nei confronti di chi non abbia abbastanza buona volontà da cimentarsi in una ascolto di questa portata
Non sto a darvi tanti dettagli sulle tecniche adoperate dai due chitarristi perché non ne so abbastanza e rischierei di fornire un resoconto forfetario che non rende per niente l'idea di dove si possono spingere questi due. Due parole vanno spese sulla programmazione della batteria; semplicemente eccellente. Non solo i tempi sono difficili sotto un profilo teorico, ma sono anche incastrati alla perfezione e rivelano un grande fiuto anche per l'aspetto ritmico. Se ascoltate attentamente le tracce di batteria, vi accorgerete che non sono state tirate giù usando il riffing come stampo, ma sono completamente un'altra cosa, spesso in disaccordo con le chitarre stesse. Inutile aggiungere che un lavoro del genere richiede tempo e impegno non indifferente. Il suono della batteria è infine praticamente indistinguibile da quello di una vera: i miracoli della tecnologia moderna e di una mente superiore a quella di un gorilla (o di Bob Beaujard).
In conclusione "Cognitive Dissonance" è un disco da dieci; vario, tecnicissimo, coinvolgente, intelligente. Se proprio volessi trovare delle pecche, potrei appellarmi alla non grande innovazione (i Gorguts facevano cose non meno estreme anni addietro e l'incrocio tra Brutal Death e Jazz non è una novità) e l'espressività un po' troppo ermetica (per trovare emozioni in una canzone bisogna prima capirla e per capirla ce ne va...). Per il resto il disco è ineccepibile; credo che spendere dei soldini per un lavoro del genere sia per lo meno doveroso, soprattutto considerato che così facendo anche Max potrà comprarsi la motocicletta.
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