Conoscevo già questa foto, che ritrae due delle figure più controverse e sicuramente influenti nella storia del rock'n'roll. Ciononostante sono rimasto colpito da un commento, una specie di sottotitolo, che ho trovato e accompagnava una delle varie riproduzioni in giro per il web: 'This Actually Happened.'

Tutto questo è successo veramente. C'è stato veramente, è successo: questo istante in cui qualcuno, l'autore della fotografia credo sia ignoto ma se qualcuno ha delle informazioni nel merito, ben vengano (potrebbe essere un autoscatto, chi lo sa), ha immortalato in uno scatto fotografico Roky Erickson in compagnia di GG Allin. E badate che la cosa eccezionale di questa foto sta proprio nel momento. Qui non stiamo celebrando uno scatto fotografico e neppure delle persone che siano ritratte in foto in pose spettacolari e neppure stiamo celebrando quelli che piaccia o no, possiamo considerare sicuramente due grandi della storia del rock. Qui stiamo celebrando la vita nel suo significato più importante: quella di esserci, di vivere nel tempo presente.

La storia del rock'n'roll è piena di gente che si è fatta del male. Ci sono un mucchio di morti ammazzati oppure suicidi, gente che è deceduta a causa di un uso eccessivo di droghe e una vita smodata e qualcun altro che è semplicemente un sopravvissuto. C'è chi ha dato di matto e chi ha perso se stesso; chi ha peccato e non si è mai pentito e qualcuno che ha visto la luce e si è convertito al culto di una qualche divinità esotica. Ci sono persone che hanno fatto della propria vita una specie di culto, nel senso della persecuzione maniacale di delle regole in una qualche maniera che possiamo definire ossessivo-compulsiva. E poi ci siamo noi. Noi che ascoltiamo questa musica e conosciamo queste storie e che in fondo non siamo diversi da queste che sono pur sempre delle persone e con le quali possiamo anche condividere delle emozioni e pure delle paure e delle sofferenze. Tutti noi amiamo, soffriamo, e tutti noi abbiamo dei problemi che affrontiamo oppure facciamo finta di non vedere e quante volte ci facciamo del male e quante volte semplicemente non riusciamo a capire e vorremmo semplicemente fuggire da noi stessi. A me è successo. Mi succede sempre, tutte le volte, e anche se ogni volta spero che sia l'ultima, sento sempre uno stato di agitazione, come se ci fosse qualche demone dentro di me, che non riesco a scacciare. Che non posso scacciare e con il quale devo trovare un compromesso. Tutti dobbiamo farlo: significa trovare un proprio punto di equilibrio. Ma forse il rock'n'roll, quello che lo ha reso così mitico, sta proprio in una specie di culto e devozione alla totale assenza di equilibrio. E forse proprio per questo significa tanto per me come per tante altre persone. Questa musica non ti insegna nulla, forse, non ci sono (sempre) dei contenuti didascalici all'interno della musica rock e di quelle che possono essere le parabole e le storie di quelle figure che consideriamo siano divenute in qualche modo leggendarie, ma molto spesso, quasi sempre, questa musica ti può dire qualche cosa su te stesso e su chi tu sia veramente. Quindi forse se non ti insegna nulla, ti può comunque accompagnare e in qualche maniera, in un processo transumatico, fare sentire meno solo: perché in fondo nessuno di noi lo è veramente, nel momento in cui ci si rende conto che le nostre miserie, sono le stesse di tutti gli altri appartenenti alla nostra stessa specie.

Adesso qualcuno potrebbe storcere il naso e ritenere persino offensivo considerare di essere in qualche maniera affine a un personaggio come GG Allin, una figura estrema e sicuramente anche facilmente attaccabile sotto tanti punti di vista. Egli portò alle estreme conseguenze quelli che erano stati degli atteggiamenti di Iggy Pop oppure la teatralità di Alice Cooper e tutto quello sulla distruzione e l'autodistruzione gli avevano insegnato il rock ed il punk. Era completamente pazzo (forse) eppure allo stesso tempo in qualche maniera lucido e maniacale nella sua perfezione e nella prosecuzione di ogni suo intento. Ma del resto, per dire, non è forse vero che i serial killer abbiano un quoziente intellettivo superiore alla media.

GG Allin, nato a Lancaster nel New Hampshire e battezzato dal padre con il nome di Jesus Christ, per molti poteva essere solo un provocatore oppure una testa di cazzo, ma era una persona autentica e che soffriva molto e questo fino a odiare se stesso e che fece di questo suo status e di questo suo sentire un vero e proprio show e uno spettacolo, come se questo potesse in qualche modo portarlo a esorcizzare quei contenuti della vita che non riusciva a comprendere. Non sapremo mai quanto fosse lucido oppure no mentre compiva delle automutilazioni e violenze su se stesso e sugli altri, mentre si cospargeva il viso delle sue stesse feci e ingoiava il suo stesso seme. Magari semplicemente odiava la vita e odiava se stesso e quello che so è che ci sono molte persone che odiano la vita e odiano se stessi, ma si può ritenere completamente lucido chi odi se stesso? Sento una qualche affinità con questa persona e come con tutte le altre persone che soffrono e che stanno male e che magari non riescono neppure a capire perché. GG Allin era come Gesù, mentre si esponeva pubblicamente e portava la sua croce, solo che quando è morto non è resuscitato dopo tre giorni e invece hanno organizzato una grande festa e si sono tutti ubriacati e fatti di eroina attorno al suo cadavere e ne hanno fatto un DVD.

Roky Erickson invece è Roky Erickson. Il padre della musica psichedelica USA che matto come un cavallo, cominciò a fare dentro e fuori dai manicomi e centri di disintossicazione a partire dalla fine degli anni sessanta.

Molti fanno un parallelo tra lui e un'altra personalità sofferta come quella di Syd Barrett, perché pure se meno noto, il contributo di Roky alla musica rock e psichedelica non fu inferiore a quello dell'ex Pink Floyd, e che pure si ritirò a vita privata fino alla fine dei suoi giorni, ma la personalità di Erickson è sempre stata inquieta e pervasa da un certo stato di agitazione e che è bene visibile in questa foto dal suo aspetto sempre in qualche modo sofferente e dalla maniera in cui urla in tutte le sue canzoni e dischi pubblicati disordinatamente a partire dagli anni ottanta. A differenza di Syd Barrett, che forse trovò mai un suo equilibrio in questo suo buen retiro fino alla fine dei suoi giorni, forse no, Roky ha continuato e continua a saltare fuori dove meno te lo aspetti. Non ha mai trovato un suo equilibrio, ma non ha mai spesso di provarci e ogni volta ricade e poi si rialza e tutte le volte ci possono essere delle ferite che possiamo vedere in quei suoi occhi così profondi e scavati all'interno del suo volto, ma, ecco, penso che questa qui in qualche modo sia la vita. Si può vivere la propria vita anche quando si fugge da questa: è più difficile, tutto diventa in qualche modo irregolare, ci sei e poi non ci sei, non sai come fare, ma ci provi lo stesso e questo in qualche maniera conta. Ha comunque un qualche significato.

Perché mi piace questa foto. Che cos'ha di speciale. È stata scattata a Dallas, nel Texas, nel 1992, GG Allin non avrebbe vissuto ancora a lungo e sarebbe deceduto l'anno dopo a New York per una overdose di eroina e alcool. Pare che quella sera fosse fuggito nudo da un concerto in un piccolo locale a Manhattan, quando andò via la corrente elettrica, e lui scappò per le strade della città ricoperto di sangue e delle sue stesse feci. Non conosco l'autore della foto, come detto, né le circostanze esatte in cui questa sia stata scattata e per quanto ne sappiamo i due potevano aver considerato quel momento in una maniera particolare oppure no. Non lo so. Ma tutto questo non è importante. Quello che conta è che questo sia accaduto realmente, che c'è stato un momento in cui qualcuno sia riuscito a intrappolarli assieme su di una pellicola fotografica e in questo modo li abbia in qualche modo resi così vicini e carichi di umanità in tutti i suoi meravigliosi difetti e per questo meno soli. No, non mi sento meglio guardando questa foto, quella che sento non è una qualche serenità d'animo. Non mi fa ridere, ma forse in qualche maniera mi fa sorridere e se non mi fa sentire bene, guardarli mi fa sentire meno solo e in compagnia di qualcun altro oltre che dei miei demoni che quelli non ti mollano mai.

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