L'organizzazione

Da 5 anni l'Heineken Jammin' Festival è il principale festival italiano e tutta l'organizzazione appare ben collaudata e sincronizzata: mai artisti in ritardo rispetto al programma, mai attese inutili per i pubblico accorso in svariate migliaia per assistere allo spettacolo. Il gran caldo viene affrontato con la distribuzione gratuita di confezioni d'acqua fresca (e fredda!!!), cosa che altrove mancava totalmente.

Il line-up

Che dire…? Rispetto agli anni passati c'era da rimanere veramente delusi. A causa del traffico del venerdí e della giornata TUTTOMETALLO della domenica, troverete recensite SOLO ALCUNE delle svariate performance alternatesi sul palco dell'HJF di Imola.

Venerdì

METALLICA

Sono arrivato tardissimo all'autodromo grazie all'ingorgo ciclopico che si è generato sulla tangenziale di Bologna. I Metallica erano appena saliti sul palco (quindi niente Placebo, Flint, Stone Sour!!!).

Devo dire che conosco la band di sfuggita, solo perché erano il mito di Beavis e Butthead (assieme agli AC/DC). Quindi non mi sono proprio… emozionato a sentirli suonare, specie adesso che hanno seguito logiche piú… commerciali.

La scelta dei brani è di quella da accontentare i fan sfegatati, nostalgici dei tempi che furono quando assieme a James Hetfield e Lars Ulrich c'era Cliff Burton (guida spirituale del gruppo, deceduto in un incidente stradale durante la turnè del 1986). Si apre con due brani da "Masters Of Puppets", proseguendo con "Ride The Lighting" che intitolava il disco del 1984.
Il nuovo bassista Robert Trujillo sembra amalgamarsi bene al resto della band composta da Kirk Hammet alla chitarra oltre ai già menzionati Ulrich (batteria) e Hetfield (voce e chitarra).

Il disco uscito di recente (St. Anger) è presente in scaletta con due soli pezzi. Non mancano invece i grandi classici dei Metallica che tornano indietro fino all'album d'esordio Kill 'Em All con "No Remorse" e "Seek & Destroy". Non mancherà nemmeno quello che è diventato un brano classico del loro repertorio, "Nothing Else Matters" da Black Album.

I fan piú sfegatati non saranno rimasti delusi. Davvero ottima la scelta di brani, che ha ignorato le pubblicazioni piú commerciali. Per "puristi".
Voto 4/5

Tracklist:
Battery
Masters Of Puppets
Ride The Lightning
Welcome Home (Sanitarium)
For Whom The Bell Tolls
Frantik
Creeping Death
St. Anger
No Remorse
Seek & Destroy
Blackened
Harvester Of Sorrow
Nothing Else Matters
Damage, Inc.
Sad But True
Enter Sandman


Sabato

SETTEVITE

Alla Band italiana giunta al terzo album spetta l'onere e/o onore di aprire la giornata. Una vita travagliata quella di questo gruppo che ha cambiato diversi componenti durante la loro storia che inizia nel lontano 1993. Hanno cantato un po' in inglese ed un po' in italiano fino a sfidare l'impossibile con la cover dei Mattia Bazar "Ti Sento" (per me la voce della Ruggiero resta irraggiungibile, sorry for that!). La band suona bene, la vocalist Lella ha grinta da vendere e si amalgama bene col resto del gruppo. Non male.

Voto 3/5

Tracklist:
Out Of Control
Never Die
On MY Knees
Fuoco
Ti Sento

ZEN

Gruppo romano nato nel 1998 messosi in luce durante l'emergenza festival nel 2000, anno in cui inseriscono un brano su Vitaminic che viene scaricato da centinaia di ragazzi in tutta europa. Nel 2001 esce il primo disco "Pornstar", di cui suoneranno due brani durante l'apparizione sul palco. Per la cronaca l'album veniva venduto a 5 Euro per abbattere il caro CD e sfavorire la pirateria.

Si presentano con un power pop ben amalgamato, che forse qualcuno dei presenti (non io perché non c'ero) ricorda dalla passata edizione del festival. L'impressione è che suonino insieme da sempre. Non male nemmeno loro.

Voto 3/5

Tracklist:
Choose To Live
I Was There
Brand New Day
Letters
This Time Around
Soldier In The Desert

ANOUK

"If you look like Claudia Schiffer and have a decent voice, maybe you can break trough". Così commentava il NME qualche anno fa il disco di Anouk Teeuwe, famoso in tutti i fitness center d'Europa grazie al singolo "Nobody's Wife".
Lei ora è quasi irriconoscibile, ingrassata all'inverosimile (scopriremo dopo che è in stato interessante). Ha sempre avuto una voce piú che decente e questa caratteristica si fa sentire decisamente sul palco, dove è accompagnata da session men discreti.

Il suono è rude e la voce di Anouk si staglia nell'afa soffocante dell'autodromo di Imola.
Il disco "Graduated Fool" uscito a marzo è stato registrato solo con chitarre elettriche e senza campionamenti, il tutto per dare al disco un suono piú "Hard". Ciò si sente anche dal palco.

Ok, ma quando arrivano i prossimi??

Voto 1/5

Tracklist:
Disconnected
Too Long
Everything
Nobody's Wife
Don't
Sacrifice
Hail
Who Cares
Searching
I Live For You
The Dark

THE MUSIC

The Music - Heineken Jammin' Festival 2003Sarà che adoro i Led Zeppelin ed impazzisco per il suono della Gibson Les Paul, ma a me questi Kids piacciono proprio. La loro età media è da tegola in testa: 17 anni e mezzo!! Come può una band così giovane rifarsi ai gruppi preferiti probabilmente dai loro genitori? E suonare come una band di consumata esperienza??
Non lo so, ma loro possono. I quattro studenti di Leed calcano il palco quasi scazzati, delusi forse dal pubblico che comincia ad assieparsi contro le balaustre in attesa di Bon Jovi che non sa nemmeno chi siano questi adolescenti dall'accento così English.
Robert Harvey, cantante di chiara ispirazione "Robert Plant", indossa per l'occasione la maglia di Paolo Rossi, dei mondiali vinti 4 anni prima della sua nascita.

La musica è travolgente: una macchina sonora ben assemblata in cui si staglia la stridula voce di Harvey. Si inizia come su disco con "The Dance", ballata dal ritmo travolgente. Poi "Jag Tune" B-side del singolo "The People" che li ha resi famosi nel mondo. Su questo brano risultano evidenti i limiti già cinicamente esposti dalla stampa britannica: è dura per il vocalist intonare simili acuti e ciò lo porta a soffrire di frequenti laringiti. Alcuni acuti di "The People" è meglio riascoltarli su disco. Già il disco: suona pressoché identico a quello che si sente dal vivo, specie "Take The Long Road And Walk It", eseguita divinamente. Travolgenti.

Voto 4/5

Tracklist:
The Dance
Jag Tune
The Truth Is No Words
Getaway
The People
Take The Long Road And Walk It
Disco
The Walls Get Smaller

DAVE GAHAN

Dave Gahan - Heineken Jammin' Festival 2003Aspettavo con curiosità la performance di questo artista che ha accompagnato con fugaci apparizioni la mia vita: dai pessimi anni 80 (a mio avviso i peggiori di sempre musicalmente parlando) ai giorni nostri lui c'era, coi capelli a spazzola "meshati", poi lunghi, poi lunghi coi tatuaggi, poi con la barba da bello e dannato.
Qualche anno fa rimasi folgorato da un video di per sé stupido: era la canzone "It's No Good" dal disco Ultra, lui interpretava un viscido cantantuncolo di un gruppo che si esibisce in locali equivoci cui alla fine vanno sempre un po' tutte storte. Quel personaggio, animale da palcoscenico, mi aveva addirittura indotto a comprare quel disco.

E lo stesso è quello che si presenta sul palco infuocato di Imola. Movenze da sex symbol consumato infiammano l'atmosfera. Lui si diverte ed avverte il responso dell'audience, cui concede qualche sculettata. La sua voce è poderosa, spalanca il diaframma e riempie il vuoto afoso che sovrasta le nostre teste. I musicisti che lo accompagnano sul palco sembrano dei vecchi tossici ripescati in qualche lurida metropolitana.

Si parte con tre brani dal disco solista "Paper Monsters" tra cui il singolo che gira su MTV in Heavy Rotation "Dirty Sticky Floor" le cui atmosfere poco si discostano dal sound degli ultimi Depeche Mode.
Poi un salto indietro nel tempo con "A Question Of Time" del 1985 (Black Celebration). Ancora alcuni brani del disco e poi ancora un salto ai DM piú recenti con una sublime "Walking In My Shoes".
Poi, dopo un paio di brani ancora da solista ecco un gran finale con "Personal Jesus", "I Feel You" ed infine "Never Let Me Down Again" (Music For The Masses).

Non l'avrei mai detto. Imperdibile.

Voto 5/5 ++ (plus plus)

Tracklist:
Hidden Houses
Hold On
Dirty Sticky Floors
A Question Of Time
Bitter Apple
Black And Blue Again
A Little Piece
Walking In MY Shoes
I Need You
Bottle Living
Personal Jesus
I Feel You
Never Let Me Down Again

BON JOVI

…no, dai, non scherziamo

TRICKY (DANCE NIGHT)

Uno dei padri del Bristol Sound (Assieme a Robert 3D Del Naja dei Massive Attack) si esibisce nella tradizionale Dance Night di Imola. Il prolifico Adrian Thaws also known as Tricky esce sul palco a torso nudo ,assieme alla sua nuova musa ispiratrice, Costanza Francavilla, cantante romana (qui avvolta in un conturbante abito da sera) che lo ha accompagnato in tutto il nuovo disco (cantando anche in italiano). A dire la verità, pur avendo tutti i suoi dischi, dopo il grandissimo "Maxinquaye" del 1995 mi aveva gradualmente annoiato, fatta eccezione per la grandissima canzone "Girl" dal penultimo disco Blowback eseguita con i Red Hot Chili Peppers. C'era un periodo che qualsiasi disco comprassi, lui c'era: i Whale (poi scomparsi), PJ Harvey, Massive Attack. Lui e quella inconfondibile voce rauca (tipo Tom Waits, dico "tipo" non lapidatemi perché cito l'immenso…) che appena si sente sullo sfondo della vocalist.

Un viaggio nel nuovo disco Vulnerable e poi a ritroso fino alla mia canzone preferita "Black Steel" di Maxinquaye.

Tricky è bravo davvero. Che piaccia o non piaccia è davvero unico, con quel suo fastidioso autoproclamarsi il migliore. Canta voltando spesso le spalle al pubblico. La sua voce è talvolta impercettibile, ma è lui il leader, è lui che tira le fila.
Bella anche "Christiansand" del difficile "Pre Millenium Tension", qui ben interpretata da Costanza.

Difficile definire la preformance di Tricky "Dance Night". Molto spesso ci si ritrova a scrutare il cielo per cercare una stella cui appenderci delle immagini, cullati dalla musica poliedrica prodotta dalla band sul palco.
Il tutto ben orchestrato e diretto dal maestro. Da contemplare.

Voto 5/5

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