In vista dell'ascolto di "Land Of Gold", ultimo lavoro di Anoushka Shankar uscito qualche mese fa, vi propongo quest'altra bellezza.

Autoprodotto dalla stessa Shankar, "Home", uscita ancora fresca datata luglio 2015, rappresenta il ritorno alle origini, il ritorno a casa: dopo quasi una decina d'anni di sperimentazioni con diversi generi e sonorità e altrettante collaborazioni, la Saraswati del sitar ci offre un disco di puro stampo Classico Indiano.

Riassunto in tre parole: semplice, intenso ed estremamente intimo.

L'album è certamente uno speciale tributo agli insegnamenti che suo padre e suo guru Ravi impartì con tanto amore e, come da tradizione, vengono presentati due Raga, di cui uno è proprio creazione originale di quest'ultimo.
Un nota curiosa è la seguente: la musica classica Indiana non è scritta su spartiti ma da secoli viene improvvisata o oralmente tramandata.

- "Guru: Raga Jogeshwari" [diviso in tre parti: 1) Alaap ; 2) Jod, Jhala ; 3) Gat In Rupaktal]
- "Celebration: Raga Manj Khamaj" [di Ravi Shankar]

Inevitabile che le performance dell'artista siano molto personali, sentite e veramente emozionanti.
Nella parte iniziale "Alaap" si può percepire quel senso di nostalgia attraverso la lentezza meditativa e ipnotica delle note piangenti del suo sitar. Personalmente la parte del disco che preferisco... mi ha toccato lo spirito.
Nel corso delle altre due parti l'atmosfera si fa sempre più veloce e festosa, con i classici crescendo tra sitar e tabla (gli unici strumenti utilizzati in questo disco).
Il "Raga Manj Khamaj" è vera rappresentazione del talento coltivato per quasi tutta la sua vita, il virtuoso vero e proprio omaggio ad un uomo che purtroppo non è più tra noi ma che è sicuramente fiero della sua bambina.

Alla prossima, con "Land Of Gold"...

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