Ore 9:45. - OOh ma andiamo a Rho a vedere i Megadeth etc.?

- Sì dai, quasi quasi, ti farò sapere...quand' è?

- OGGI! Non ti ricordi? Te l'avevo detto!

- Bon dai, oggi sono a casa, hai i biglietti?

- Per me sì, per voi no.

- Perfetto. Ci troviamo da te alle 11.

Alle 12:00 in punto eravamo tutti e 4 quasi arrivati; ma già alle 12:30 ci trovavamo di fronte alla complicata e fondamentale questione per chi va ad un concerto: I PANINI. Decidiamo di berci un paio di birre e di fare un debriefing alimentare mentre l'unica ragazza (nonchè l'unica persona seria) provvede a tagliare pane e affettato.

Si parte. Chi guida?

- Io non ho la macchina, ma se volete guido.

- La patente a me la tornano tra un paio di mesi, ma mia fratello ha una macchina.

- Io ho un motorino e se volete vi dò il mio codice Fiscale.

Nel frattempo si fanno le 13:00, ma noi non disperiamo. Anche perchè nessuno sa l'ora di inizio del concerto.

Tutte le altre questioni musicali/economiche/stradali/diplomatiche concordiamo vengano discusse approfonditamente durante il viaggio. L'ultimo ricordo che ho è il vialetto di casa, poi mi sveglio a Rho con un cacciavite in mano e non so neanche dove sono.

Parcheggiamo sopra un'aiuola nei pressi di un'idrante e mentre scendo sbattendo la portiera sul cartello di "divieto di sosta" un tizio ci dice di non lasciare lì la macchina che è vicina al "Campo"; boh, gente strana, campi non ne vediamo, anzi al nostro fianco c'è una rete con all'interno numerose roulotte con una miriade di panni stesi che ci fanno pure ombra, meglio di così.

 

ANTHRAX. Nonostante la meticolosa organizzazione di viaggio, inspiegabilmente sono arrivato a concerto iniziato, orario imprecisato, sole da GP del Brasile con relativi miraggi da asfalto ondeggiante. Ero distante, più che visti li ho sentiti gli Anthrax; e c'è poco da dire: sanno sempre come far cantare e coinvolgere il pubblico, e tra cavalli di battaglia ("Caught In A Mosh", "Metal Trashing Mad") e pezzi nuovi, sfoderano canzoni tipo "Medusa" che forse neanche sapevano di avere nella loro discografia. Dan Lilker (non si capisce bene se sia lui o suo figlio) continua imperterrito a dimostrare 25 anni, mentre Joey Belladonna (GGGran prova vocale la sua) all' inizio mi era sembrato Alice Cooper, solo più vecchio e con più rughe.

Io però ad un certo punto mi son reso conto di non averci capito molto più di uno stracazzo; sarà il riposino in auto che mi ha lasciato 'stranito' o le più birrette ma... cioè... non che fossi ubriaco, ma neppure totalmente sobrio... diciamo che non vedevo doppio, ma... moltiplicato x 1,5. Infatti mi è addirittura sembrato di vedere sul palco 3 chitarristi. Ad un certo punto mi è parso di sentire "Whiplash" dei Metallica... dopodichè sono continuate le allucinazioni uditive con "Refuse/Resist"... quando poi ho tentato di avvicinarmi e mi è comparso Andreas Kisser dei Sepultura ho capito che era meglio andare un pò all' ombra sotto il tendone del bar o del neuropsichiatra.

 

MEGADETH. Dall'ultima volta che li ho visti live sono passati 4 anni, che sembrano 16 per la faccia di Mustaine e del suo presumibile trattamento a favore dell'invecchiamento precoce. Quando poi ho visto la chitarra con la quale si è presentato ho rivalutato la tastiera a tracolla di Sandy Marton. Però cazzo gran concerto, tecnico e preciso, anche se accanto a "Holy Wars" e "Symphony Of Destruction" ci sarebbe stata bene pure "Tornado Of Souls" o molte altre epiche canzoni lasciate fuori per far spazio a pezzi come "Trust" o quella lagna di "A Tout Le Monde".

Bravo pure l'altro chitarrista, Chris Broderickdel quale abbiamo anche una foto coi capelli corti (link), un applauso a Dave Ellefson: gli anni son passati anche per lui, se lo guardate in concerto azzerando il volume sembra uno dei Pooh (link), lui però ha una scusa inattaccabile. E' dal 1983 che sopporta Mustaine.

 

SLAYER. 'Stiqua fanno sempre la stessa roba. Se vi facevano cagare, continueranno a farvi cagare per l'eternità. Per me sono stati grandiosi e devastanti, come al solito (ma và?). Peccato che quello che regolava i suoni fosse probabilmente svenuto o doveva razionare l' elettricità, perchè dov' ero io la chitarra di Gary Holt era inesistente. Comunque bellissimo concerto, Araya passeggia per il palco con la cattiveria dell' orso Yoghi e la sicurezza di una carriera trentennale nella quale non ha ancora deciso se imparare a suonare il basso o cantare, così nel frattempo fa decentemente entrambe le cose. Kerry King ormai è pachidermicamente un incrocio tra un 'camionaro' in trattoria e Jim "The Anvil" Neidhart (link), mentre laDDDietro ma musicalmente DDDavanti a tutti c'è Lui, il Batterista.

E si continua con alcuni pezzi più recenti ("Americon", "Snuff") bellini ma che scompaiono di fronte a pezzi mitologici come "Chemical Warfare", "Raining Blood" o "Season In The Abyss"; niente fronzoli e scenografie durante il live, alla fine niente inchini e saluti, gli Slayer ci lasciano con "Angel Of Death".

Potrei tornare a casa più che soddisfatto. E invece no, ziochen.

 

METALLICA. Allora: l'area concerto si snoda su di una superficie stimata da me stesso di 500x250 passi. I panini mi ha detto uno che facevano cagare, invece un tipo da Mantova ne ha mangiati 4 di seguito tutti col wurstel e ha detto che erano buoni. Ma parliamo del concerto. La birra da 40cl (che NON E' UNA BIRRA DA MEZZO, anche se la intitoli così, non è DA MEZZO lo stesso cazzo!) costava 5Euri e direi che potrebbero anche andare leggermente a farselomettereinculo. Però c'erano tante panchine, che servivano per grattarti meglio i piedi dopo che ti avevano punto le zanzare, anche se a dir la verità penso di essere stato l'unico fra quelle MilleMila persone, con i sandali.

InZomma se uno vuole rilaXarsi ad un concerto, va in fondo e si siede. Coi Metallica no. Perchè i volumi sono perfetti, l' illuminazione è hollywoodiana, i maxischermi raddoppiano rispetto alle altre band.

I Metallica sono un marchio. E dopo 23 anni che non imbroccano un buon album, stormi di ragazzini di 16-18 anni arrivano e conoscono a memoria le canzoni di "Kill' 'Em All" però non hanno la più pallida idea di chi abbia scritto "Die, Die My Darling". E allora c'è addirittura l'intro con filmato e musica di Sergio Leone, ci sono gli scoppi, i petardi, gli spari del mitra prima di "One", i fuochi d'artificio (Disgustorama...), sino ad arrivare ai tamarrissimi palloni gonfiabili con la scritta "Metallica" lanciati tra il pubblico che dopo un quarto di rimbalzo hanno fatto scattare la ressa per portarseli a casa... che poi uno che cazzo fa di un pallone con raggio 1m? Ha una stanza apposta?

Ogni volta che vedo un concerto dei Metallica per me suonano peggio; e stavolta hanno pure riesumato dei bei vecchi pezzi come "The Shortest Straw" (che mi è proprio piaciuta) e "The Call Of Ktulu" (e intanto Mustaine nel backstage aveva chiesto a Kerry King la sua catenina per frustarsi dalla rabbia), risparmiandoci fortunatamente "Nothing Else Matters" e optando per le infinitamente migliori "Welcome Home (Sanitarium)" e "Fade To Black". Però a me è l' insieme che non convince, ste continue pose da rockstar di Hetfield, i soliti discorsi insulsi sul metal alla fine di ogni canzone che in confronto Pino Scotto è uno che dice cose nuove. Robert Trujillo da buon bassista dei Suicidal Tendencies ora vaga nello sconosciuto mondo del Thrash non riuscendo mai a trovare una sistemazione, aggiundendoci una presenza scenica pari a quella di un turnista dei Rolling Stones.

E poi c'è Lars Ulrich. Inguardabile. In-sentibile. Oltre a suonare senza un briciolo di potenza (e con quei volumi, si sentiva anche una zanzara che si appoggiava sul rullante), ed a voler fare il clown del circo, non riesce più a rifare i cambi che lui stesso ha ideato nelle SUE canzoni. Se non ci fosse Hammett, per me chiuderebbero baracca domani.

 

Infine tutto bene dai, non mi hanno ricoverato al centro ustioni, le birre fuori dai cancelli quasi le regalavano, abbiamo ritrovato la macchina & relative ruote e questa recenZione non so se la leggerete mai perchè abbiamo un po' sbagliato strada al ritorno a Venezia e la sto scrivendo dall'auto.

Ma siamo quasi arrivati.

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