Gli Apoptosi tornano con un nuovo lavoro e confermano di essere una delle formazioni più sorprendenti dell’hardcore/grind italiano contemporaneo. Età media da liceo — il più “anziano” sfiora i 17 anni — ma un’attitudine che sembra affinata in decenni di sudore, concerti improbabili e sotterranei umidi.
Dopo Verso un futuro di completa anestesia pubblicato nell’aprile 2024, il gruppo si ripresenta a distanza di un solo anno con Per tutto il male che avete fatto. La formula non subisce deviazioni: brani fulminei, ritmi assassini, un hardcore punk sparato senza tregua e urlato — anzi, rovesciato addosso — con un’intensità che alterna nichilismo, rancore, senso di impotenza e frustrazione collettiva.
In Ancora una volta emerge anche un affinamento nella scrittura: «il valore di una vita si legge su un planisfero / su una scala cromatica, su un conto bancario» — versi che mostrano una maturità sorprendente per l’età della band. Fuck The Sgomberi e Per il tuo piatto affondano invece nelle radici dell’anarco-punk, mettendo a fuoco questioni come il diritto all’abitare e la liberazione animale.
Ogni traccia trasuda la rabbia di una generazione cresciuta tra promesse infrante e devastazione ambientale, spettatrice forzata di un mondo che collassa mentre le viene chiesto di sorridere. “Questo disco nasce da tutto il male che avete fatto”: non un semplice slogan, ma un manifesto di sopravvivenza.
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