Era una giornata uggiosa. Anche se non ne avevo alcuna voglia dovevo andare. Non rispettare i propri impegni è un valore tipicamente borghese. Questa volta dovevano trattare un argomento importante al centro sociale. Si discuteva se era necessario o no fare una manifestazione contro gli assassini fascisti che qualche tempo prima avevano ucciso uno dei nostri. Io ero a favore. Bisognava far sentire la propria voce, non si potevano lasciare impuniti quei nazi di merda. Erano le 16.00.

Tra poco sarebbe dovuto giungere a casa mia Fabio e insieme saremmo andati alla riunione. E infatti poco dopo suonò il campanello. Lui entrò e mi disse subito che tutto era stato rimandato al giorno successivo. Ma i miei occhi si erano fissati su un 33 giri che teneva in mano. Gli chiesi cosa fosse e lui: ”E’ una cosa che mi invidierai per il resto della vita. Siori e siore – disse atteggiandosi a venditore ambulante a una folla piuttosto esigua - ecco a voi una perla di inestimabile valore, recuperata a costo della mia vita dopo enormi peripezie. A me i vostri occhi: ammirate ARE(A)ZIONE degli Area”.
E mostrò la cover del vinile. Rimasi senza parole per alcuni secondi, dopodiché trovai la forza di esclamare: ”Porca pupazzola!!!!!!!!!!!!!!!! Come te lo sei procurato?” infatti bisogna sapere che l’unico negozio del mio paese era di un uomo, detto anche “Barbero il puzzone”, che aveva la fama di idiota, poiché di ogni Lp ne prendeva (e ne prende tutt’ora) solo 4 copie. Quindi immaginatevi la calca fuori del negozio quando si seppe dell’uscita del primo live “made in Area”.

I pochi fortunati che se lo procurarono si pavoneggiarono per mesi. Gli Area a quei tempi erano leggendari: quasi come Che Guevara e Mao. Erano il gruppo più politicizzato e sperimentatore di tutta la scena musicale italiana. E oltretutto non elargivano concerti col contagocce. Comunque, torniamo a me e Fabio. Lui rispose: ”Diciamo che mi erano cadute 10.000 lire sul bancone del Puzzone” . Fatto sta che, dopo avergli ricordato che la corruzione è un valore tipicamente borghese, andammo a sentirlo. Fuoriescono gli applausi dal giradischi e parte subito Luglio Agosto Settembre (Nero). E Demetrio canta quei versi che, ormai, erano stati scritti su ogni muro delle università occupate: "Giocare col mondo facendolo a pezzi. Bambini che il sole ha ridotto già vecchi”.
La canzone è velocizzata rispetto alla versione in studio. Dopo ecco che Demetrio inizia a parlare col pubblico, spiegando il significato della canzone successiva (la storia di un artista di nome Apple che nel 1920 dirotta una nave tedesca verso un porto dei rivoluzionari russi): La Mela Di Odessa. Bisogna tenere conto quando si sentono gli Area che tutti i loro testi sono estremamente criptici. Altrimenti, sentendo la storia di una mela che attraversa il mare con una foglia, verrebbe da dire che doveva farsi meno canne.

Mi vennero i brividi quando, dopo una specie di introduzione/improvvisazione strumentale, la musica si fermò e si sentì solo il rumore di qualcuno che mangia una mela. Segue la solita introduzione demetriana (come mi è venuta fuori questa parola) e la stupenda Cometa Rossa (testo e melodia di ispirazione greca). Troppi capolavori fino ad allora per poter sperare di essere ancora lucido e non inebriato da tale bellezza. C’era bisogno di qualcosa di più ostico per riprendermi.
E, come al solito, Demetrio mi capì e ficcò in mezzo l’inedito strumentale di Area(a)zione. La canzone presenta moltissime improvvisazioni che però non risultano, almeno a mio parere, eccessivamente autocelebrative. E dopo ecco che giunge il più bel momento di tutto l’album: l’Internazionale. Cazzo, mi vengono i brividi ogni volta che la sento. Ma non potevano certo riproporre soltanto un inno generazionale senza colpo ferire. E infatti la canzone ha all’interno delle sperimentazioni dal vago sapore psichedelico. Mentre la suonano sembra che un orgasmo collettivo abbia colpito il pubblico (e gli stessi Area). Finita l’Internazionale il pubblico scoppia negli applausi (si sente gridare “bravi, bravi..”). Il mini Lp è finito.

Molte cose sono cambiate dagli anni ‘ 70. Persone sono morte, i sogni si sono infranti con la dura realtà, molti hanno cercato di rifugiarsi dalla loro fragilità interiore nelle droghe. Alcuni di quegli attivisti si sono trasformati in importanti giornalisti oppure sono passati alla sponda opposta (politicamente parlando). La stessa scena politica è cambiata completamente.

Tutto è cambiato, ma gli Area sono rimasti.

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