'Sensational. A jaw-dropping, dazzling, spectacle. I fell in love with Brachetti's showmanship' The Times

Protagonista dalla metà di ottobre ai primi di gennaio sulle lignee assi del Garrick Theatre Londinese il torinese Arturo Brachetti (rap)presenta in anteprima mondiale la propria ultima fatica, "Change": un titolo, una garanzia.

Credo si possa affermare senza timore di smentita che il nostro rientri di diritto in quella (sempre più) ristretta categoria di Artisti che possiamo felicemente fregiare con l’utilizzo della A maiuscola nel proprio incipit.

Bislacco illusionista, multiforme perfomer e trasformista per antonomasia, all’interno delle quasi due ore della propria magnetica, sognante, ironica e poetica performance regala uno spettacolo semplicemente unico costituito da un arzigogolato percorso ove gli impercettibilmente rapidi cambi d’abito la fanno da assoluto padrone e nel corso del quale si viene progressivamente avviluppati in una dimensione a metà tra magia e lucido delirio. Infinita quanto diversificata la sequela di citazioni e suggestioni (non solo)cinematografiche nel corso della rappresentazione: da strizza al cuore l’omaggio al compianto Federico Fellini e il rimando al proprio artistico Padre putativo, Leopoldo Fregoli, trasformista Italiano per eccellenza a cavallo tra XIX e XX secolo.

Circa un centinaio i personaggi che si rincorrono freneticamente tra loro tra sfarzosi cambi scenografici: Arturo, oltre ad immedesimarsi costumisticamente, balla, canta, gioca, scorrazzando in senso verticale e orizzontale sulla imponente e camaleonticamente mutevole scenografia mobile che lo asseconda, aderendo in maniera perfetta e nel breve volgere d’un battito di ciglia, al nucleo artistico del personaggio di volta in volta interpretato.

Chapeau, Dear Arturo.

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