La mia esperienza politica più importante: avrò avuto dodici o tredici anni e insieme a una bambina bionda, un pomeriggio che già faceva buio, trovai per terra un uccellino spiumato, piccolissimo, caduto dal nido... Adesso che facciamo, supplicavo, cosa possiamo inventarci per salvarlo, chi andiamo a chiamare? ... Allora la bambina bionda mi prese la mano, strizzò un occhio e mi disse: "Ruggero, andiamo via, facciamo finta di non averlo visto". Era come se avesse letto il mio pensiero più misero.
Quel pomeriggio ho capito cos'è lo spirito borghese e che io, nella vita, non sarò mai più così... Perché io sogno che tutto il mondo partecipi alla felicità, perché anche se le gambe mi si piegano a dirlo io sono un anarchico, perdio, come Bakunin, Cafiero, Malatesta, Bonnot...
Il passero morì dopo mezzo minuto, ma nella lana del mio cappello.
Marco Lodoli, "Grande Circo Invalido".
L'Italia è un paese di merda. l'Italia è un paese meraviglioso. L'Italia è un paese laboratorio: ha inventato il fascismo, il comunismo dal volto umano, il berlusconismo. L'Italia ha dato al mondo i più grandi capolavori di tutti i tempi. L'Italia ha fatto una gloriosa resistenza al nazifascismo durante la seconda guerra mondiale. L'Italia tratta i suoi partigiani come vecchi rompipalle ai quali fare "pat pat" sulla spalla una volta l'anno. L'Italia è un paese che, pur avendo il più grande partito comunista d'Europa, è riuscito a debellare il terrorismo delle brigate rosse. L'Italia il paese delle stragi impunite, dei servizi segreti conniventi con l'eversione nera. L'Italia è il paese della moratoria all'ONU sulla pena di morte e delle ragazzine picchiate dalla polizia al G8 di Genova.
L'Italia ci ha dato Ascanio Celestini. Un'artista tanto indispensabile quanto rompicoglioni. Tanto capace di parlare alle coscienze di tutti quanto aprioristicamente, ferocemente schierato.
Ben piantato sulle spalle dei giganti che l'hanno preceduto (Gaber, Rino Gaetano, De Andrè), Ascanio Celestini esplora i mali e i modi dell'Italia di oggi o chissà, forse di sempre. I brevi siparietti parlati di "Il popolo è un bambino" ci spiegano semplicemente, soavemente, quasi in punta di piedi l'esercizio elementare del potere: metterla nel culo a chi sta sotto di te.
E che dire di "Nel modo dei gatti"? Una bella carrellata di assai italiche figure: cerchiobottismo e testa sotto la sabbia. Strategia della tensione. Rivoluzione. Padronato. Parole che avevamo dimenticato - o che ci avevano fatto dimenticare?
Che difatti alla fine il padrone è una specie di ladro
solo che quando ruba il padrone non è mica reato
e anche quando che viene arrestato il suo alibi regge
perché lui è la Legge.
Parole vecchie, parole nuove. "Precariato". Vestiti nuovi per nascondere il vecchio marciume? Gli oppressi, i diseredati, quelli che non hanno mai contato niente. E proprio per questo, si possono permettere di perdere tutto.
Noi siamo i froci, siamo gli ebrei
palestinesi dell'intifada siamo barboni lungo la strada
siamo le zecche comuniste.
Noi, noi siamo anarchici
noi siamo spastici
noi siamo quelli col cesso a parte
noi siamo brutti, sporchi ma buoni che detto in sintesi significa coglioni.
E quale maggiore discriminazione di quella inflitta ai malati di mente? E quale più grande libertà quella che si prendono, di insultare, offendere il nostro mondo ordinato e rispettabile con la loro semplice presenza?
Siamo buffoni, siamo pagliacci
Siamo vestiti di pezze e di stracci
Siamo pagliacci, siamo buffoni Col cazzo fuori dei pantaloni (...)
Però ce l'abbiamo una folle idea
che forse forse vi sembrerà strana
cacare sui vostri mobili Ikea sui vestitini di Dolce e Gabbana.
In questo disco troverete tutto questo ed altro ancora. Centri commerciali e call-center. Ladri e derubati. Gatti e volpi. Cadaveri e finti vivi. Tanta, tanta televisione. L'Italia, insomma. Guardiamoci in faccia, perché siamo fatti proprio così.
Bello il calcio! Bella la vita!
Solo pochi se la godono.
Gli altri però, possono fare il tifo.
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