Come già evidente nel loro capolavoro “Schwingungen”, vero apice creativo della band, gli Ash Ra Tempel ("appartenenti" alla variegata galassia della Kosmic-Music tedesca)possiedono un’anima equamente scissa fra viaggi “terreni” guidati da una vena Acid-rock dove la chitarra di Gottsching imperversa a suo (lisergico) piacimento e viaggi “cosmici” dove l’elettronica fa da pifferaio magico portandoci in territori sconosciuti.

Queste due facce della stessa medaglia sono riscontrabili anche in “Join inn”, album composto di due lunghe tracce ognuna delle quali dà libero sfogo alla bipartizione stilistica della band.

Freak’n’roll” è una jam dove una sezione ritmica portentosa asseconda le divagazioni, ora galoppanti ora sommesse, di una chitarra elettrica da manuale del rock psichedelico mentre qua e là dei balenii elettronici danno una sfumatura space al pezzo che sembra un’arancia bella matura dalla quale si può gustare il succo libero e selvaggio del rock.

Jenseits” (“aldilà”) rappresenta uno dei diamanti più puri dell’elettronica, non solo tedesca, del tempo (in questo pezzo è più che evidente la "mano" di Klaus Schulze, vero nume tutelare della Kosmic-music che ha collaborato alla realizzazione del disco). Essa si espande e si contrae dipingendo un’ affresco che ricorda il flusso e riflusso delle onde che si infrangono placidamente su una spiaggia desolata. Tali flutti sono resi metallici perché illuminati dal chiarore della luna e sulla spiaggia si scorge una donna (o piuttosto il suo fantasma?) a piedi nudi che con voce calma, ma caratterizzata da un accento fatale, racconta la storia della sua solitudine.

E’ come se i movimenti acquatici si mischino con l’aura emanata dall’apparizione femminile tanto che è difficile dire dove finiscano i primi ed inizino i secondi (e viceversa). Dalla metà del pezzo tra le maglie esoteriche fin qui celebrate si fanno largo delicati arpeggi di chitarra che caricano di phatos l’atmosfera che fluttua sino alla fine con un sentore di nostalgica ineluttabilità.

A mio avviso “Join inn” è un disco che rimane un gradino sotto a “Schwingungen”, ma resta comunque un lavoro di grande fascino e uno degli astri più lucenti di tutta la Kosmic-music tedesca.

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