"Il primo gennaio 1996 Geoff Downes ed io entravamo in studio per lavorare sul nuovo materiale. Appena entrati, ci avvedemmo del guasto... Anni di materiale stava per andar perduto... Sembrava impossibile, ma ce l'avevamo fatta".

No, non è la pubblicità del Montenegro, ma più o meno il resoconto di John Payne, in back cover, del perché degli "Archiva"s, due cd di outtakes usciti sul mercato in due volumi distinti e separati. I brani sarebbero riconducibili non ad anni e anni di lavoro, bensì all'ultimo quadriennio a fronte di quattordici anni di attività, appartenenti ad una band che, tra l'altro, quasi mai ha brillato per estro creativo ed originalità. Nulla, insomma, fa presagire sarà un ascolto gradevole. Perdipiù il materiale è stato ripartito in due cd venduti separatamente, una scelta a dir poco criticabile. Non potevano farne uno doppio al prezzo d'uno singolo, che così perlomeno si piangeva con un occhio solo? E invece qui si dovrebbe piangere coll'occhio sinistro per il cd 1 e col destro per il cd 2!

Io non so affatto quanto cospicuo fosse lo zoccolo duro di questa band a quel tempo, e non saprei quanti furono disponibili a tali esborsi per gli "Archiva"s di Payne e Downes; non sono neppure un loro fan ed ho avuto già modo di esprimerlo ampiamente. Aggiungo di non essere un amante dell'AOR, del pomp e dell'Arena rock, ma che oramai ho imparato a metabolizzare piuttosto bene tali generi. In passato ho spesso criticato-sfottuto gli Asia, ma non per il loro genere musicale tout court, quanto invece per l'assenza d'originalità nelle loro proposte, e l'"infelicità" di talune soluzioni stilistiche.

L'obiettivo che, di disco in disco, gli Asia perseguono sarebbe quello di somigliare a se stessi, di mantenersi riconoscibili al primo ascolto, di essere una "band da zoccolo duro", appunto. E d'altronde continuare a proporre AOR e pomp negli anni '90 significa proprio questo. Lo si evince dall'ascolto di questo volume primo di rimasugli, molti dei quali messi appunto da parte perché diversi, non corrispondenti a ciò che buona parte dello zoccolo duro, appunto, si attenderebbe dagli Asia. Nulla di rivoluzionario o di clamoroso, s'intenda, ma finalmente è possibile ascoltare la musica di una band libera da schemi e chichés.

Vi sono ottimi brani orecchiabilissimi e ben riusciti, e che nulla o quasi hanno in comune col pomp, come "Believe", o la rock opera Queeniana di "Fight Against The Tide". In "A.L.O." addirittura John Payne sembra Meatloaf, mentre "I Can't Wait A Lifetime" è un brano da tenori dal ritornello Asia-tipo.

Tra due instrumentals decenti e qualche riempitivo pop, ritorna l'Adult Oriented rock. Niente Arena e pomp, soltanto il rock da classifica anni 80. E che è in grado di metabolizzare il genere, non dico d'apprezzarlo ma perlomeno di digerirlo, non può non riconoscere la validità di brani riuscitissimi come "Heart Of Gold", "Boys From Diamond City" o "Reality". Se sul sound le note positive (la vociona di Payne) e quelle negative (le pesantissime, perlopiù demodées, e stramaledette tastiere di Geoff Downes) sono sempre le stesse di tutti gli altri dischi, è più che doveroso segnalare questo volume 1 di "scartine" per la libertà espressiva e per l'abolizione quasi totale di soluzioni ritrite.

Si uscisse da quegli schemi di sempre anche per i dischi ufficiali, si riuscisse a rinunciare a quel sovradosaggio di tastiere (si cacciasse dalla band il suo fondatore-anima Geoff Downes?), si trovasse pure il buon gusto di rinunciare a questa copertina di Roger Dean (qui davvero al minimo storico), questa band potrebbe seriamente piacermi. Ma non si potrebbe più chiamare Asia.

Elenco tracce e testi

01   Heart of Gold (04:46)

02   Tears (04:58)

03   Fight Against the Tide (05:30)

04   We Fall Apart (04:57)

05   The Mariner's Dream (01:27)

06   Boys from Diamond City (05:43)

07   Asiatic Light Orchestra (03:40)

08   Reality (04:29)

It's down your wire, it's on your screen
Pirate satellite, next to MTV
Insert your hand, subscription free
It's reality

Put on the suit, connect the chord
Free mind of city life, just ecstasy
Don't block the flow, only you can see
Your reality

And as the programme runs surely to the screen
You can't hold back, you're in

Reality - so virtual
Reality - machinery
Designed by me, but physical
Reality, just anything you want to see

Is it wrong it's in your mind
Banned by the chosen ones, how they rule your life
Exit that page, enter brave new world
From reality

And as the programme runs surely to the screen
You can't hold back, you're in

Reality - so virtual
Reality - machinery
Designed by me, but physical
Reality, just anything you want to see

09   I Can't Wait a Lifetime (03:34)

10   Dusty Road (04:30)

11   I Believe (03:42)

12   Ginger (02:02)

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