Histoire du Tango - Omaggio a Piazzolla

Chitarra, viola e violino per suonare Piazzolla… "E il bandoneon?! Il pianoforte?! Dove sono?!", si chiederanno in molti; "Ma allora dov'è il Tango?" aggiungeranno altri. Quest'organico esecutivo potrebbe sembrare di primo acchito un po' carente; ma buttati via i pregiudizi e le false convinzioni di cui ogni ascoltatore è spesso vittima, e ripresisi da bruschi cali di pressione e svenimenti i fan più sfegatati di Astor Piazzolla, si potrà procedere all'ascolto di un' interessantissima interpretazione di alcune delle musiche del compositore argentino.

Il trio composto da Enea Leone (chitarra), Giorgio Molteni (violino) e Lorenzo Ravazzani (viola) non fa certo rimpiangere la mancanza degli strumenti tipici del tango argentino, anzi suggerisce un modo "europeo" di affrontarlo. "Perché noi, gente del vecchio continente, dovremmo limitarci ad "imitare" un qualcosa che viene dall'anima più profonda e passionale del popolo argentino?!", si devono essere chiesti i tre… "Piuttosto cerchiamo di suonare Piazzolla alla nostra maniera, senza diventare la brutta copia di nessuno!". Ed incredibilmente l'esperimento funziona: ecco che il lato più intimo ed intellettuale di questo eccentrico genio del ‘900 prende corpo, senza però dimenticare gli slanci melodici (degni del miglior Schubert) e passionali che contraddistinguono le composizioni del musicista argentino.

Le prime quattro tracce del disco coincidono con le "Quattro stagioni" per chitarra sola, dal sapore contemplativo e riflessivo, che quasi fungono da preludio al resto: nelle successive quattro tracce si aggiunge il violino, per interpretare brani come "Bordel 1900" o "Cafè 1930" e il trio diviene completo a partire da "La muerte del angel" per terminare nel celeberrimo "Libertango".

Il Piazzolla "compositore colto" viene fuori in tutta la sua straordinaria dolcezza e creatività (basti ascoltare "Oblivion"), ma sempre senza prescindere dalla sua estrema e sanguigna vitalità. Il precorso disegnato dai tre giovani, ma già espertissimi, esecutori è una via nuova, concreta e importante per apprezzare altre sfaccettature della variegata personalità musicale e dell'interiorità di Astor Piazzolla.

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