Ecco il nuovo album di una fortunata band che ha sempre spaziato tra l'hardcore, il post-hardcore e il metalcore, ora prendendo la piega di molti altri gruppi come Caliban, Avenged Sevenfold ecc. L'album potrebbe sembrare ai fans il capostipite di un regresso che inizia a pesare sulle spalle del 99% dei gruppi in ogni genere. Questo album non è male, a dirla tutta, però le devastanti parti urlate che dominavano i precedenti lavori degli Atreyu sono state soppiantate da parti melodiche, riff di chitarra spesso troppo leggeri e alcune canzoni quasi radiofoniche. Che il metal stia diventando un genere di massa lo sapevano tutti, ma bisogna ancora trovarlo un gruppo che riesca a mantenersi in carreggiata senza rovinarsi sotto il peso schiacciante del mainstream... gli Atreyu, come moltissimi altri, hanno già sbagliato tragitto... vediamo.
La prima canzone Creature è un bel pezzo, con riff piuttosto intelligenti e un uso della voce molto consono, nonostante alcune parti melodiche quasi nu metal. Lascia presagire fin da subito com'è il nuovo lavoro della band. Shameful è un pezzo carino, nella media degli Atreyu, ma anche questo dominato da parti vocali melodiche che non sembrano guastare molto la musica degli Atreyu generalmente parlando, ma che lasceranno a bocca asciutta molti fans dell'hardcore. Our Sick Story (Thus Far), dal titolo un po' ambiguo per questa band è un bel pezzo che possiamo definire in "stile originale Atreyu", nonostante un ritornello melodico non perde mai potenza e originalità, ed è finora il pezzo più bello. Il quarto brano, The Theft, è una canzone "troppo" calma e rilassata per essere Atreyu, con una componente melodica predominante e un cantato alla A Perfect Circle; la canzone non è malissimo, però è una ballata a cui non siamo mai stati abituati da questa band; si sentono delle influenze pop/rock un po' fuorvianti. We Stand Up, una canzone piuttosto cattiva, sembra costruita per le nuove tribù di giovani interessate al punk e al metal, e infatti ne sembra un buon miscuglio e senza presentare nulla di particolare la canzone risulta abbastanza apprezzabile. Ex's And Oh's, con un inizio quasi HIM si distingue per una bella melodia, ed è in effetti un pezzo piuttosto calmo rispetto agli standard, anche se i vari strumenti si combinano creando un'atmosfera piuttosto interessante. Your Private War, è un pezzo che inizia con la rabbia di Alex per finire in un ritornello che definirei alquanto radiofonico. My Fork In The Road (Your Knife In My Back) è retta da una stesura omogenea delle alternanze voce pulita/screaming, con riff tanto potenti quanto trascinanti, e alcuni background chorus che rovinano all'inizio l'atmosfera, ma che poi si incastrano a dovere. Buono anche l'assolo. L'ultima canzone, Untitled Finale, è un bel pezzo dai riff classici Atreyu e con un ritornello quasi Seether che non si incastra molto bene; la canzone in generale è abbastanza godibile anche se forse un po' priva di carattere (non aiutano di certo i cori alla fine).
A Death Grip On Yesterday alla fine è un album abbastanza interessante, ma non è al livello dei lavori precedenti. Gli Atreyu hanno imboccato la via della melodia, ma hanno prodotto comunque alcuni brani interessanti, anche se spesso prevedibili; l'album è consigliato ai fans del genere e della band, anche se non escludo che qualcuno possa storcere un po' il naso dopo qualche ascolto.
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