Oggi la stanza sembra così soffocante. Nella penombra si scorge un muro, e un drappo rosso sembra abbracciare la notte. Ma attenzione: una losca immagine senza volto rivolge l’attenzione ad una donna. Ha paura, e si copre il volto. Ma dove ci troviamo? Siamo esattamente nell’ospedale psichiatrico (ecco il significato della parola Seishinbyouin) apertoci dagli Atrium Carceri, ed illustrato nello stupendo artwork.
Dopo il bellissimo e inquietante Cellblock ci troviamo di fronte un album che riesce ad essere ancora più pesante del precedente. Una colonna sonora per i nostri incubi, potremmo definire Seishinbyouin.

Ma cosa distingue questo album da tutte le altre uscite del filone dark-ambient? Innanzitutto una cupezza sonora che possiamo definire estrema, ed un uso degli arrangiamenti (sia chiaro, non possiamo giudicarli in senso “musicale”) assolutamente personale.
Personalmente non avevo mai ascoltato qualcosa del genere. È bene chiarire che siamo lontani sia dall’ambient tipico di casa Cold Meat. Ascoltando questo album non verranno fuori i rumori “armoniosi” di Raison d’Etre. Piuttosto, è l’oppressione che decide la cadenza dei brani. Provate a sentire breve “Incubation” con i suoi cori e il riff apparentemente banale e capirete cosa voglio dire. È difficile spiegare cosa si prova, si può solo ricorrere ad alcune parole come “vuoto” o “angoscia” per avere un’idea. Oppure “Hidden crimes”, esangue e disperata.
Sia chiaro, è estremamente difficile arrivare in fondo. Non per la ripetitività che alcuni ritengono tipica del genere, ma per la carica emotiva fortissima che non tutti saranno in grado di sopportare.

A chi consigliare Seishinbyouin? È impossibile dirlo. Gli amanti dell’industrial rimarranno spiazzati di fronte alla lentezza (esaltata all’inverosimile) di questo capolavoro. Coloro che invece amano l’ambient di gruppi come i bellissimi Elend avranno di fronte un’altra dimensione: nessuna eterea melodia incrocerà il loro cammino.
Un acquisto comunque consigliatissimo, ma non prima di aver ascoltato i due brani (che grazie alla disponibilità della Cold Meat sono completi e di ottima qualità). Desidero invece – sinceramente - sconsigliare l’ascolto anche parziale di questo album a chi è fragile emotivamente. Perché? Dopo tutto non è violento, non è sanguinoso e nemmeno irriverente o blasfemo. Tutt’altro. Ma è così sincero, così vero che potrebbe farvi male. Sul serio.

Elenco tracce e video

01   In Chaos Eternal (04:13)

02   Illusion Breaks (04:23)

03   Hidden Crimes (05:22)

04   Incubation (02:58)

05   Twisted Foetus (05:36)

06   Warden (02:42)

07   Dark Water (04:09)

08   Atmosfear (04:58)

09   Isolation (04:36)

10   Victim (03:16)

11   Librarian (04:20)

12   The Call (05:17)

13   Escape (04:23)

14   Frosted Snowflakes (04:31)

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