Era già un annetto e mezzo, verso la fine degli anni '80, che bazzicavo la trance californiana coi classici Savage Republic e poi For Against, Shiva Burlesque, Abecedarians, Drowning Pool e qualche altro: "Ma come non ce l'hai ancora la nostra compilation?", mi redarguì bonariamente Domenico di Disfunzioni Musicali. Nella foga di altre acquisizioni "deep" del Golden State avevo fatto scivolare l'acquisto.

Venne la copia che odorava di muffetta della cantina ed anche il sostanzioso bootlek allegato, scritto rigorosamente in italiano, olezzava cavernicoli effluvi. A casa metto su il vinile e parte un pezzo notevole dei 17 Pygmies che già è un bell'iniziare.

È che poi quando si materializzano i pezzi di Randall Kennedy che le cose iniziano a farsi terribilmente "serie". Se io dovessi dare una definizione pura di underground mi baserei esclusivamente su quei superbi tre pezzi concretamente "never ending night".

Dopo la polvere delle catacombe scavate dalla fresa-chitarra di Mark Nine c'è poi una pesantuccia eternizzazione di Carl Stone con reiterate "sonorità" dell'eterno ritorno che provoca un voltastomaco esoterico nel suo incedere con un ambient rumoroso e cinico.

L'ubriacatura della prima facciata continua sulla seconda dove un inno al non sense di rifuggere catalogazioni viene proposto dai Bay of Pigs dove le loro cornamuse sembra sberleffino l'inganno di una compartimentazione duale.

Rafforzano l'estraniamento i Drowning Pool col loro "festival" amniotico. Di seguito i due pezzi dei Savage Republic ci confortano un tantino, col loro tribale alieno, dai dubbi inoculati dal diversificarsi degli spettri musicali.

Ma poi la mannaia invisibile scende implacabile nell'ultimo pezzo "Prologue" del binomio Bay of Pigs/Koichi Nagai, dove si comunica a livello psichico e dove i sentimenti non sono solo l'associazione alle parole che esprimono emozioni.

Il sostanzioso libretto allegato al sonoro copre tutti i cambi di stagione facendoci partecipi di musica non nota che non gioca alla danza della realtà indotta, ma gratifica con la sua ecletticità aprendo a visioni parallele e fluttua in una zona franca dove ci è ben visibile il nostro stallo.

Ma il solvente sembra funzionare...

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