Tratto da una storia vera....

Io credo che ci sia un limite a tutto e queste cinque parole, ventuno lettere complessive, cominciano a starmi un sugli zebedei perché troppo spesso assumono le fattezze di un lasciapassare per dare il via ad una marea di iperboli dopate peggio di Armstrong al Tour de France! Lo zucchero nei dolci mi piace ma se ce ne metti un chilo in più rispetto al necessario... Allo stesso modo se l'eroe del film lo fai: accoltellare, sbranare per 10 minuti, nuotare nell'acqua gelata, fare rafting su un tronco tra le rocce, saltare da un pendio alto come un paio di case, passare una tormenta di neve ecc... Beh, in quel caso il rischio è quello di avere un effetto contrario rispetto al voluto. Se trovi uno stronzo come me in sala, finisce che ti metti anche a ridere. Ed infatti non sono mancati in sala diversi commenti in tal senso, anche durante la proiezione. Di Caprio, il personaggio che interpreta intendo, nel solo primo tempo sarebbe dovuto morire almeno quindici volte e credo che un ipotetico IronSuperBatHulk avvrebbe avuto i suoi problemi a portare il culetto a casa. In certe scene, come già detto, mi è venuto da sorridere vista la lontananza con una minima parvenza di realtà. Il fatto è che ero convinto fosse un cinema di un certo livello e non una pellicola di puro divertimento.

Prendendola per quello che è, un mero e spettacolare blockbuster ad alto budget, è innegabile che sia un prodotto spendibile. Le scene d'azione sono rese in modo impeccabile: il sonoro ed il trucco iperealistico in particolar modo, unito a ottime inquadrature, faranno sì che la presa sugli spettatori sia ai massimi livelli e non c'è nulla da dire a riguardo.

Rimango fortemente perplesso perché è un'opera che non ti lascia nulla a parte l'azione di tre scene perché i personaggi sono vuoti come il pacchetto di Nachos che mi sono spazzolato nel primo tempo: unti, malsani e salati al punto giusto. Plot prevedibile, personaggi stereotipati come un film USA Vs URSS degli anni '80, (il buono buonissimo contro il cattivo cattivissimo). Cosa rimane? L'appagamento visivo di una fotografia sapiente e curata con inquadrature di valore: in certi casi, specie negli zoom sulla natura selvaggia mi è sembrato di rivedere Malick de "La Sottile Linea Rossa", "The Tree of Life" e "Rabbia Giovane".

Due ore mezza complessive che si fanno sentire perché i tempi sono fin troppo lenti e riflessivi, che abusano dell'utilizzo di flashback onorici, sconvolti dall'accelerazione improvvisa delle scene più violente. Rimango convinto che sia una pellicola commerciale (puro divertimento che necessita di un cervello scollegato) e tra i film che ho visto quest'anno preferisco di gran lunga "La grande scommessa" e "Perfect Day" che questa accozzaglia di luoghi comuni dell'action movie americano.

Questione Di Caprio: forse non prenderà mai l'Oscar per le puttanate di fine anni '90 ma è oggettivamente un bravo attore e non lo scopro in questo film. Me lo ricordo nell'eccezionale interpretazione di "Buon compleanno Mr. Grape" e rimango convinto che quello sia il suo apice, almeno finora, senza tuttavia dimenticare tante prove di valore da "Prova a prendermi" in poi. In questo "Revenant" perde finalmente la sua faccia da eterno ragazzino. Lercio e sanguinante dall'inizio alla fine più che recitare è costretto a grugnire, strisciare ed urlare con ben pochi dialoghi, zero monologhi. Sbarra e sgrana gli occhi, digrigna i denti, utilizza il corpo per esprimere un personaggio rabbioso, vendicativo, per nulla complesso. Mi ha convinto, ma ripeto non è una sorpresa e soprattutto il problema della pellicola è la pochezza del film in sé che trasmette poco oltre all'estetica e al sangue, ricco e copioso, di diverse scene spettacolari.

Mah! 2 stelle e mezzo.

Carico i commenti... con calma