Questa volta il titolo italiano è decisamente migliore di quello originale “Me & Earl & the Dying Girl” che poi sarebbe uguale all'omonimo romanzo del 2012 da cui fu tratto il film.
L'inizio del film ci mette subito di fronte al fatto che a Rachel (una liceale) è stata diagnosticata una forma di leucemia e sua madre Denise lo comunica alla Sig.ra Gaines madre di Greg (un liceale pieno di risorse, al suo ultimo anno,che studia nella stessa scuola di Rachel), la quale invita suo figlio ad avvicinare Rachel per alzarle un poco il morale nonostante i due non si siano mai frequentati prima e si conoscano solo di vista, con un Greg all'inizio recalcitrante, ma siccome di buon cuore, tenterà una serie di approcci pur di soddisfare la non semplice (per lui) richiesta di sua madre.
Non è un film che gioca sui sentimenti per strappare qualche facile lacrima come forse ci si aspetterebbe anzi, il regista qui alla sua seconda prova del 2015, riesce spesso anche a farci sorridere (complice Jesse Andrews, lo stesso scrittore che ne firma pure la sceneggiatura) grazie a quel sentimento che solo un'amicizia sincera e disinteressata seppur appena nata può far fiorire, complice anche Earl l'amico d'infanzia e vicino di casa di Greg che si unisce a far sentire Rachel meno isolata nalla sua lotta contro l'inevitabile.
Nella sua ora e mezza questa pellicola destinata (secondo me) più ad un pubblico giovanile che a noi adulti ormai lontani da certe frequentazioni di teen-agers e che comunque non disdegnamo di calarci nei loro panni seppur da boomer o vdm come va di moda dire di questi tempi, ebbene veniamo intelligentemente trascinati in questa vicenda che alla fine riesce a strapparcela quella mezza lacrimuccia, il tutto condito da una colonna sonora firmata da quel vdm semisconosciuto ai giuovini che porta l'altisonante nome di Brian Peter George St. John le Baptiste de la Salle Eno.
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