"Il metalcore è solo per quattordicenni bimbiminchia"

Se davvero la pensate così, ci sono due possibilità: ho siete dei veri "True Metaller" e tutto quello che non sono i Manowar per voi è merda (per inteso io adoro i Manowar eh),oppure molto semplicemente non avete mai ascoltato gli "August burn red", quindi ciancio alle bande e cerchiamo di farvi cambiare idea.

Partiamo dicendo che gli "Agosto brucia Red" sono un gruppo iper-tecnico, che però non scade mai nella fredda landa desolata e scassapalle del virtuosismo fine a se stesso( ne sapete qualcosa Persefone eh? , anche loro sono un gruppo della madonna comunque ), il gruppo ci propone un metalcore(cosa? metalcore iper tecnico?...si metalcore iper-tecnico) con forti influenze thrash e death con continui cambi di tempo e udite udite dei "breakdown", che però è doveroso dirlo non sono mai stati così ben inseriti nella struttura-canzone di un brano come in questo caso, senza scadere nel pacchiano o riempitivo per portare la canzone ad un minutaggio standard.Il disco si presenta come una mazzata di pura rabbia che tanto farà piacere ai più giovani metallers , che però al suo interno nasconde una venatura ricercata, quasi prog oserei dire per le composizioni, che raramente hanno la classica struttura "strofa-ritornello-strofa" ma piuttosto una più ricercata struttura che raramente ripete lo stesso riff per più di due volte.

Parlare del disco track by track mi sembra inutile, tanti sono i momenti da ricordare quindi mi limiterò a elencare quelli che per me sono i più significativi.Ad esempio in" Up Against the Ropes" c'è uno spettacolare cambio di tempo verso il secondo minuto che è qualcosa di spettacolare ,oppure la fantastica cavalcata con doppiacassa di "the balance" o ancora il sublime stacco melodico in "Redemption". Davvero i momenti che vi faranno dire "ma questi fanno davvero lo stesso genere degli Asking Alexandria ?" saranno molteplici, l'unico neo dell'album è secondo il sottoscritto una tracklist troppo omogenea che più di una volta non vi farà occorgere del cambio traccia.

In definitiva questo è un album da ascoltare a costo di essere chiamati bimbiminchia.

Elenco tracce e video

01   The Truth of a Liar (04:12)

02   Up Against the Ropes (05:04)

03   Back Burner (03:42)

04   The Blinding Light (05:28)

05   Composure (04:13)

06   Vital Signs (03:17)

07   The Eleventh Hour (04:05)

08   The Balance (03:20)

09   Black Sheep (03:53)

10   An American Dream (04:41)

11   Redemption (06:16)

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Altre recensioni

Di  RobyMichieletto

 Ogni brano fa emergere una passione definitiva, come se ciascuna nota suonata fosse figlia di un trasporto emotivo disperato.

 I pezzi fuoriescono compatti, complessi, furibondi, precisissimi (i breakdown sono micidiali), viscerali ed esplosivi.