Giusto in tempo per far montare (?!?) l'attesa per l'uscita del nuovo album "Plusminus" prevista per fine Maggio, non poteva sfuggire un commento entusiasta sul primo (capo)lavoro degli AUTOMAT, uno strano terzetto tedesco formato da navigati (e signori) musicisti come Jochen Arbeit (il chitarrista degli Einsturzende Neubauten e Die Haut), Achim Farber (il batterista dei Project Pichtfork e dei Prag) e il bassista Georg Zeitblom (Sovesskoe Foto). Dopo anni di collaborazioni saltuarie ed estemporanee, nel 2014 entrano in sala di registrazione per portare alla luce il loro omonimo debut-album che "racconta" la storia dei 4 aereoporti berlinesi in quattro pezzi strumentali (THF, SXF, TXL, GWW), narrazione immersa e quasi soffocata in una miscela dub-dance a tinte nerissime. Il trio si muove meravigliosamente all'unisono creando una musica magmatica e compatta che dalla prima all'ultima traccia lascia senza fiato. Ci si butta a capofitto nel vortice sonoro di THF e "SXF" prima di poter respirare con la comparsata in "The Streets" della voce malatissima e riverberata di Lydia Lunch . Ma i grandi ospiti non finiscono qui: in "Mount Tamalpais" appare, come d'incanto, Genesis Breyer P-Orridge (all'anagrafe Neil Andrew Megson, mente suprema dei Throbbling Gristle, pionieri dell'industrial, e dei Psychic Tv) in un'evocativa preghiera meditativa, mentre "Schlachtensee" s'illumina d'immenso con Blixa Bargeld che, spero, non abbia bisogno di alcuna presentazione.

Album coeso, fluido e vischioso come il petrolio, che fa muovere alla grande il culo e la mente, psichedelico al punto giusto, senza mai eccedere, senza alcuna sbavatura, teso e vibrante dalla prima all'ultima nota. Album "in odor di passato", come direbbe il caro Guccini, un passato tripposo e krauto a cui non riesco a farne a meno, un album dove la matrice dub costruita dagli effetti sonori di Arbeit riesce nella mirabile impresa di non stancare e di non affaticare gli ascolti (cosa difficile di questi tempi).

Album magnifico e atmosferico, un'ipnotica amalgama sul mio podio ideale del 2014.

Elenco e tracce

01   Automat (16:30)

02   Automat / (The) Rise (00:00)

03   Automat / (The) Advance (00:00)

04   Automat / (The) Genus (00:00)

05   Droid (05:30)

06   Ultraviolet (06:20)

07   Mecadence (04:45)

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