Siete amanti dei vocioni che sembrano uscire più da una marmitta che da un'ugola? Apprezzate le bevute in compagnia e qualche serata a parlare male del mondo? Siete cresciuti in periferia? Oppure siete cresciuti nel centro storico, ma avete sempre odiato i borghesi che vi circondavano? Vi piacciono i riffoni e i cori e non andate pazzi per l'hardcore troppo schizofrenico?
Beh, questo è il disco per voi. Gli Automatica Aggregazione propongono un Oi! spicciolo e molto tendente al rock and roll, o comunque alla prima ondata dello street punk, mi riferisco a Cock Sparrer e simili. Lasciate stare ciò che possa assomigliare a introspezione alla Negazione o Frammenti, lasciamo da parte anche ciò che può rimandare alla ferocia politica ("purtroppo"). Qua abbiamo punk semplice, non troppo pesante, pure in ritardo coi tempi, ma di qualità. Se fosse uscito nel 1995 sarebbe considerato una pietra miliare, ovviamente nel 1995 non è uscito e quindi non è una pietra miliare, ma credo che brani come "Infame" o la title-track superino pezzi più blasonati degli anni d'oro. I due brani citati sono tra i migliori, il primo con una grande ferocia nel coro e l'altro con la sua atmosfera da caciare, e per quanto mi riguarda racchiudono il meglio del disco insieme a "Radici" e "Generazione", che ha un ritornello da manuale. In effetti il disco suona fresco, ha un sound ben costruito e melodie tutto sommato non scontate, proponendo un "prodotto" (quanto odio chiamare così i dischi...) di ottima fattura e che impone gli Automatica Aggregazione come una delle band più notevoli nel panorama Oi! italiano attuale. I testi? Non aspettatevi granché in nessun senso, ma le rime si stampano in testa e i ritornelli funzionano. Del resto, quello che c'era da dire, nell'anno in cui è uscito questo disco era già uscito. La sezione melodica è infatti la vera forza del disco: la voce, sgraziata, si sposa perfettamente con il resto, e si avverte un certo gusto nella parte chitarristica, con pure alcuni assoli degni di una qualsiasi band hard rock propriamente detta.
Ascoltare questo disco quindi: sì, fatelo. Con la sua non eccessiva pesantezza, pur non essendo un disco storico può essere un buon punto zero per chi non parte da già avvezzo a queste sonorità. In altre parole, quindi, il disco è veramente bello e - come opera - il suo vero difetto è l'essere in ritardo coi tempi, elemento che deve fare abbassare il voto. Ma come disco ci siamo. Voto: 79/100.
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