Ayreon è un progetto musicale del talentuoso compositore e polistrumentista Arjen Anthony Lucassen. Arjen è un musicista molto apprezzato, che nella sua carriera ha collaborato con alcuni tra i migliori artisti del panorama heavy metal (e non solo). “Actual Fantasy” esce nel 1996 e succede al già pur buono disco d’esordio “The Final Experiment”. A mio parere è il lavoro migliore e più completo della sua discografia. Il disco riesce a bilanciare alla perfezione quella che è la proposta musicale di Lucassen: un rock tecnologico, piuttosto innovativo per l’epoca (soprattutto nelle sonorità), che a tratti sfocia nell’heavy metal (più che altro per le distorsioni di chitarra utilizzate) e a cui mescola alcuni elementi progressive. A differenza degli altri lavori, “Actual Fantasy” non tratta un concept, ma per lo più singole storie scritte dallo stesso Lucassen ed ispirate al fantasy e alla fantascienza. Anche le collaborazioni con altri artisti sono limitate in questo disco e, ad eccezione di Edward Reekers (ex Kayak), non vi sono nomi conosciuti. Il nostro suona o campiona tutti gli strumenti e forse è dovuta anche a questo fatto, all’essere libero da vincoli narrativi o da influenze di altri musicisti, la sensazione che Arjen abbia tutto sotto controllo.

La “title-track” apre l’album e non è altro che una breve intro tastieristica magniloquente che prepara la strada al primo bellissimo pezzo del disco: “Abbey of Synn”. L’abbazia del peccato ci mostra subito il lato più oscuro del disco, tra suoni tecnologici, voci filtrate e cori simil-gregoriani. Ma è la chitarra di Lucassen la vera protagonista del pezzo: nei suoi potenti riff, ma soprattutto nell’ispirato assolo centrale che viene ripreso poi dal synth nella parte finale. La canzone successiva “The Stranger Within” viene scelta come videoclip promozionale del disco. Il brano è trascinato da una ritmica avvolgente, accompagnata dai suoni liquidi dei sintetizzatori, sulla quale si innesta la solita voce filtrata. Si procede con un altro pezzo forte “Computer Eyes”, che inizia lento ed evocativo, con tocchi di chitarra acustica su un tappeto di tastiere ariose e un suono di synth che emula un basso martellante. La quiete apparente viene spezzata da un granitico riff di chitarra che si insinua con un gioco di volumi e il brano si trasforma in una cavalcata dal ritmo trascinante. “Beyond The Last Horizon” alterna passaggi orecchiabili, quasi pop, ad altri più acustici con in sottofondo tastiere sognanti. “Farside Of The World” è più o meno sulla stessa linea del brano precedente, una canzone solare caratterizzata dai suoni barocchi dei synth. Ma ci pensa la successiva “Back To Planet Earth” a riprendere le atmosfere più cupe dei pezzi iniziali, tra tastiere futuristiche e riff elaborati, la solita voce filtrata e un chorus accattivante. Si chiude con la dolce ballata “Forevermore”, altro pezzo forte del disco, che inizia tra arpeggi acustici e synth dolci ed evocativi, per poi introdurre un bellissimo finale in crescendo nel quale si innesta un violino.

Sebbene Lucassen abbia prodotto molti dischi validi, a volte anche più complessi ed articolati sotto il profilo strumentale, a mio parere “Actual Fantasy” nella sua apparente semplicità rappresenta la perfezione degli arrangiamenti e il giusto compromesso stilistico. Un lavoro che trasporta direttamente l'ascoltatore nel mondo di fantasia tanto caro al nostro musicista.

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