Il suono è più pulito, "meno drogato" e ben prodotto; sono queste le caratteristiche che l'esordio "Down in albion" avrebbe dovuto avere e questo EP invece ha. Ciò però non basta a fare di "The Blinding" un buon prodotto. Si perchè forse sono proprio queste caratteristiche il limite della nuova uscita di Doherty e soci. Della chitarra quasi scordata, scanzonata o semplicemente mal suonata (chiamatela come vi pare) che faceva di "Fuck Forever" o "Pipedown" dei travolgenti pezzi rock non c'è più nessuna traccia, sostituita dal cacofonico slide di "Love you but you're green" o dall'orrenda spensieratezza di "I will".

"Beg, steal or borrow", pezzo che girava sul web già da tempo è l'unico a salvarsi nonostante ci ricordi che del punk (mischiato al pop si, ma un pò ce n'era) dei Libertines non è rimasto proprio nulla. Pete Doherty è a tutti gli effetti un cantante da classifica o forse se ancora non c'è riuscito visto lo scarso numero delle vendite, ambisce a diventarlo. E quando poi stiamo per ricrederci, ascoltando il promettente inizio di "Sedative", ripensiamo a "The blinding", all'inizio saltata perchè uguale a tante altre, pensiamo a quanto somigli a qualcosa di Jimmiy Hendrix (non facciamo nomi) o alle sue infinite citazioni di pezzi più o meno noti della storia della musica.

Beh, arrivati a questo punto allora rimettiamo su "Up the Bracket", e Pete ci richiederà se abbiamo visto "i ragazzi eleganti alla rivolta", o "I ragazzi nella banda", e noi annuiremo fino alla nausea, con qualche lacrimuccia per un genio che sta piano piano svanendo.

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