Qualcuno si ricorderà sicuramente del Biglietto per l’Inferno, un gruppo leggendario del prog italiano, forse addirittura, a mio avviso, il migliore che ci sia mai stato. Il loro primo disco è un autentico capolavoro di hard prog. In quella formazione, oltre al compianto cantante Claudio Canali che, successivamente, si farà frate rinchiudendosi in un convento in Toscana, c’era fra gli altri anche il tastierista Baffo Banfi, classe 1954 ed originario di Lecco. Banfi era all’epoca anche un cultore della cosiddetta Musica Cosmica tedesca dei vari Klaus Schulze e Tangerine Dream. In particolare idolatrava Schulze. In parallelo alla sua attività con il Biglietto Banfi decise di attraversare “le porte del cosmo che stanno lassù in Germania” allestendo uno studio casalingo in cui trovava posto un armamentario un po’ rudimentale ma efficace che comprendeva due Revox, un Mini Moog, un Gem, un Eminent Solina, (uno dei primi organi con la programmazione) e un eco Binson. Da queste sperimentazioni nel suo studio Banfi ricavò il materiale per un disco che propose alla Red Records che venne infine pubblicato con il titolo Galaxy My Dear nel 1978 a sua insaputa. L’album era dedicato con amore “al suo maestro Klaus Schulze”. E qui incomincia un’altra storia che porterà il tastierista ad incidere addirittura per la IC, l’etichetta personale fondata dallo stesso Schulze, che gli pubblicò ben 2 dischi ovvero Ma Dolce Vita (1979) e Hearth (1981). Il grande musicista tedesco aveva ascoltato il suo materiale e ne era rimasto entusiasta tanto da invitarlo in Germania ed iniziare con lui una collaborazione professionale. La musica contenuta in Galaxy My Dear è pura gioia per gli amanti della cosmica alla Schulze. La traccia iniziale sembra uscire, con le sue pulsazioni cosmiche, direttamente da Timewind, il capolavoro “Wagneriano” del tastierista tedesco. A momenti più ritmici nel classico stile della Berlin School se ne alternano altri più evanescenti e d’atmosfera (come in “Audio Emotion”). La traccia finale “Goodbye My Little Star” (di circa 18 minuti) mi ha ricordato invece molto Aqua di Edgar Froese ed è un autentico sballo che fa viaggiare la mente verso galassie lontane nello spazio e nel tempo. Disco di culto per tutti “i viaggiatori cosmici” da recuperare assolutamente.
Elenco e tracce
Carico i commenti... con calma