Si, avete ragione. Ho rotto le palle con le recensioni sul Banco del Mutuo Soccorso. Eh si, ho proprio rotto le palle. Ma è più forte di me, devo fare una recensione su questo live, "Papagayo club 1972".
Papagayo club è il nome di una discoteca sulla riviera romagnola, dove il Banco ha suonato nel 1972 presentando canzoni dei primi 2 album. Il cd è stato stampato nel 1994 (anno della pubblicazione de "Il 13") e pecca di una pessima qualità di registrazione. Si sentono, infatti, le parole del pubblico, che sono quasi più forti della voce di Di Giacomo. Si parte con "Miserere alla Storia" (Darwin!), cantata tutta da Di Giacomo e senza la parte incalzante che caratterizza l'inizio, la quale verrà però ripresa alla fine. La seconda traccia è "Traccia I" (Banco del Mutuo Soccorso), magistralmente suonata dai nostri, con un Vittorio Nocenzi notevole alle tastiere. Fin qui tutto normale, ma le sorprese cominciano con il terzo brano, "Cento mani e cento occhi" (Darwin!), che procede uguale alla versione su disco, ma che alla fine si allunga a dieci minuti, con un lungo pezzo strumentale "elettrico" e appassionante che tiene in su le orecchie fino alla fine. Vittorio Nocenzi (credo) spiega , prima dell'esecuzione de "La danza dei grandi rettili" (Darwin!), come la struttura del pezzo viene cambiata nell'esecuzione live. Infatti "La danza dei grandi rettili" parte con il piano jazz come nel disco, ma viene resa molto più lunga, ripetendo varie volte il tema di synth e costruendoci sopra il resto della canzone. Il finale è tale e quale all'inizio, ma con un bel ritmo di batteria di Pierluigi Calderoni che accompagna il piano.
Il brano seguente è la splendida "750.000 anni fa..... l'amore?" (Darwin!), con lo spettacolare duello fra la voce intensissima di Di Giacomo e il piano di Gianni Nocenzi. Non manca il pezzo centrale di synth e il finale, con il piano supportato dalla batteria, si prolunga per un pò, sempre con la struggente voce del nostro. Letteralmente da brividi. Ed ecco, dulcis in fundo, la lunghissima "Il giardino del mago" (Banco del Mutuo Soccorso), in una versione di... udite udite... 25 minuti!! La suite comincia con una lunga intro, a sua volta introdotta dalle tastiere di Nocenzi, a cui poi sopraggiunge la voce di Di Giacomo, che recita i versi di "Chi ride chi geme" con molta teatralità. Parte poi il vero brano. Come sempre la suite è fantastica, ma Francesco è un pò stanco e la voce non regge molto. Ricordate il finale, in cui il tema di "Chi ride chi geme" ci faceva quasi spaventare, saltando all' improvviso dalla musica iniziale di "Passo dopo passo"? Eliminato. Il finale cambia e il pezzo finisce impetuoso lasciandoci un pò l'amaro in bocca. Infatti forse "Il giardino del mago" è qui la traccia meno riuscita, un pò per la stanchezza dei musicisti, un pò perchè è difficile rendere ancora più fantasiosa la suite (cercare di improvvisare un pò rendendo tutto più appassionante è l'evidente scopo di questo live).
Album che sarebbe da 5 stelle, sia per i brani suonati che per il modo in cui sono stati suonati, ma al quale non posso dare più di 4 stelle per la cattiva qualità di registrazione, che, oltre ad essere sgradevole, non permette di cogliere tutte le sfumature musicali che il Banco ci offre. Ciao!
Elenco tracce e testi
01 Miserere alla storia (06:50)
Gloria a Babele
rida la Sfinge ancora per millenni
si fabbrichi nel cielo fino a Sirio
schiumino i cavalli sulla Via Lattea
ma...
Quanta vita ha ancora il tuo intelletto
se dietro a te scompare la tua razza ?
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