Every shade of us you fade down to keep
them in the dark on who we are.

Noi viviamo e vaghiamo nell'oscurità dell'ignoto. Il tempo è il più grande tra i misteri, nella fisica, nella filosofia. Il tempo è ignoranza, dice Rovelli.

"Perché diciamo "ho tempo", se è il tempo stesso ad ingabbiarci?"

"Il tempo non è affatto ciò che sembra. Non scorre in una sola direzione, e il futuro esiste contemporaneamente al passato.​" Ci disse Einstein.

Questo mondo è fatto di energia, elettricità, e di atomi. "Un solo atomo può cambiare il mondo", come giustamente si dice nella serie stessa.

Si stima che circa il 69% dell'universo sia formato da energia oscura. La cosiddetta materia oscura, su cui ancora nulla si sa, e per chissà quanto non sapremo. Forse mai.

Attualmente, per quanto mi riguarda, non ci sono serie della stessa portata visionaria e complessa di Dark. Forse nemmeno Twin Peaks The Return (ma questo non significa che io consideri Dark superiore all'inarrivabile opera massima lynchana, a cui peraltro la serie tedesca paga più volte tributo in fatto di omaggi).

"Pensiamo comunemente il tempo come qualcosa di semplice, fondamentale, che scorre uniforme, dal passato verso il futuro, misurato dagli orologi. Nel corso del tempo si succedono in ordine gli avvenimenti dell'universo: passati, presenti, futuri; il passato è fissato, il futuro è aperto. Bene, tutto questo si è rivelato è falso." - "Quello che chiamiamo "tempo" è una complessa collezione di strutture, di strati" cito ancora Rovelli nel suo "L'ordine del tempo" (che consiglio).

"Questa razza umana che adora gli orologi e non conosce il tempo" come diceva qualcun altro...

Ed infatti in Dark sono più e più le stratificazioni, le ipotesi, le implicazioni fisiche, quantistiche ed esistenziali. Cosmologia, relatività generale, onde gravitazionali, causalità, multiverso. In questa seconda stagione paradossi, simbolismi e teorie si moltiplicano ulteriormente. In particolare sono due i paradossi che vengono portati all'estremo: il paradosso di Bootstrap e quello più antico ed irrisolvibile in assoluto dell'uovo e della gallina.

Il principio è la fine, la fine è il principio. E nessuno saprà mai quando tutto è iniziato, da cosa è partito lo sfaldamento, la nascita di ogni Male.

Ma se consideriamo la quantità di paradossi ed intrecci, rapporti intrinseci e colpi di scena autenticamente sconvolgenti penso che Dark non abbia paragoni con nessun altro prodotto seriale o cinematografico. Ogni cosa è collegata.

Ma soprattutto quello su cui tutto ruota la serie, e particolarmente questa seconda stagione, è il loop temporale. Che viene però trattato in modo ben diverso e più imponente rispetto, ad esempio, ai prodotti filmici che trattano, in modo spesso molto leggero, dell'eterno ripetersi. Come i vari Edge of tomorrow, Auguri per la tua morte, Ricomincio da capo, in cui i protagonisti si risvegliano in un dato momento per riprendere da capo in un circolo infinito. In Dark è tutto meno semplificato ed esplicito.

Per fare una equazione un po' semplicistica, se la prima stagione era incentrata su Einstein (e Rosen, con cui ha condiviso le teorie sui wormholes), la seconda vira nettamente più dalle parti di Nietzsche. Molto significative in tal senso le citazioni che aprono le rispettive stagioni: quella celebre di Einstein sul tempo come eterna illusione, nella prima, quella di Nietzsche in apertura della seconda:

"Und wenn du lange in einen Abgrund blickst, blickt der Abgrund auch in dich hinein."

"E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te"

"This is a world where nothing is solved. Someone once told me, 'Time is a flat circle.' Everything we've ever done or will do, we're gonna do over and over and over again. And that little boy and that little girl, they're gonna be in that room again and again and again forever."

Vi ricorda niente?

Personalmente, pur avendo amato moltissimo questa S2, considero la prima come inarrivabile per fascino ed atmosfera. Ma vi dico di guardare Dark, guardatela ed amatela, magari fermandovi due-tre volte, nell'arco dell'episodio, a riflettere. Perché è un prodotto unico, alieno rispetto ad ogni attuale serie di Netflix (e pensare a quanti per ignoranza e pressapochismo l'hanno inizialmente spacciata o considerata una copia di Stranger Things... rabbrividisco!), d'altronde Dark non è americana ma tedesca, e altrimenti non poteva essere: oltre a Einstein e Nietzsche, ovviamente tedesco è anche Goethe, citato nella prima stagione, e germanofono Kurt Gödel, teorico dei loop. E perché è davvero un'esperienza che vale la pena di vivere.

Ed anche perché, oltre a tutto il resto di cui sopra, ed al di là dell'aspetto ovviamente fantascientifico e drammatizzato, ha il merito di ricordarci che non siamo e non sappiamo niente, che quel che conosciamo non è che una goccia nell'oceano (per fare dei numeri, rispetto al nostro universo, circa il 5%), che viviamo di prospettive errate e convenzioni della mente. Che il libero arbitrio, così come il tempo stesso (come appunto diceva Einstein), è solo una illusione. Che sono pulsioni e sentimenti ad avere il dominio. E che Dio esiste: è il Tempo.

Il tempo ti è accanto, ovunque tu vada. Lo porti dentro di te, e lui fa lo stesso. Lui vede e sente tutto, tutto ciò che fai e ciò che dici. Tic tac, tic tac.

Sic Mvndvs Creatvs Est.

(Per la cronaca: di recente aveva fatto discutere, generando un comprensibile e giusto hype, il superamento, da parte di Chernobyl, dell'indice di gradimento IMDb di Breaking Bad: Dark S2 ha superato a sua volta anche Chernobyl, con cui, peraltro, condivide la fondamentale questione atomica/nucleare. Personalmente m'importa poco, ma visto che su molti questo fa presa e che Dark è tuttora vista da pochi...)

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