"Non ho bisogno di vedere i miei trofei ogni giorno, so cosa ho fatto"

Michèle Mouton apre un polveroso scatolone e mostra alla camera una delle coppe più ambite da tutti i piloti del mondo, quella della "Pikes Peak International Hill Climb". Ossidata, con la targa che si stacca. Dei trofei non le è mai importato molto, quando le si ricorda che è stata l'unica donna a battere gli uomini nella classe regina, il WRC, mostra il suo carattere deciso e afferma di voler essere ricordata come un pilota e basta. La Mouton è stata uno dei più forti piloti di tutti i tempi, ha guidato e domato vetture come la Fiat 131 Abarth, la Lancia Stratos, la Peugeot 205 Turbo 16. Ma soprattutto ha reso l'Audi Quattro immortale. Una casa automobilistica mediocre, che non vendeva auto, trovò la sua fortuna in una piccola ma determinata ragazza di Grasse venuta al mondo con una volontà ferrea nel rompere i muri, andare oltre. Questo bellissimo film documentario racconta l'epopea di una donna che ha saputo sfidare tutti i pregiudizi, sconfiggere gli uomini in uno dei loro ultimi arroccamenti testosteronei: le gare automobilistiche. Andare oltre i limiti fisici con una mente perfetta, equilibrata in grado di anticipare le mosse, prevedere gli ostacoli. Come ricorda il suo storico rivale Walter Röhrl è nella corsa contro il tempo che si vede il valore di un pilota. In un'epoca in cui guidare una Gruppo B lanciata a tutta velocità su strade circondate da persone era roba da incoscienti, prima che da talentuosi piloti, Michèle Mouton dimostrò che la tenecia e la perseveranza portavano a raggiungere i traguardi prefissati. Come precisa però la sua storica amica e navigatrice Fabrizia Pons, Michèle aveva il dono naturale, era nata per quello: correre. Lo storico San Remo del 1981, il mondiale del 1982 conquistato dall'Audi grazie a lei, ma perse il titolo piloti per il pasticcio combinatole in Costa d'Avorio dai meccanici con la frizione che le distrusse il vantaggio di più di un'ora che aveva su Walter Röhrl. Ma è il Pikes Peak del 1985 il suo capolavoro. La corsa più famosa d'America, una delle gare storiche dell'automobilismo mondiale. Milioni di americani testosteronici si dovettero inchinare alla "regina della velocità" che fece volare la sua Audi Quattro S1 al limite delle sue capacità meccaniche per stampare in eterno il record di percorenza in cima alla vetta di Colorado Springs. Unica donna nella storia, e sino ad allora unico pilota non statutinitense. I trofei possono essere anche tenuti dentro un gabbiotto in giardino, perché come sottolinea Walter Röhrl la gente si ricorderà sempre di lei mentre il suo nome savanirà negli annali.

Carico i commenti... con calma