La leggenda racconta che da uno scontro fortuito tra il singer dei Bee Hive, il biondo ciuffato Mirko, e la stella nascente Licia sia nato uno dei più importanti sodalizi musicali del XX secolo, una vera e propria meteora del panorama musicale mondiale che lasciò sconvolti milioni di ascoltatori nonché sorpresi quelli che aspettavano, dall’epoca della partecipazione di Nico all’album “banana” dei Velvet Underground, un binomio così potente da far tremare tutto il music business!

Già i Bee Hive, capitanati dalle menti Mirko e Satomi, con il prezioso apporto di Paul, Steve e Matt erano riusciti con canzoni come Baby, I love you ad ottenere un lusinghiero successo, ma è solo con l’avvento di Licia che il salto di qualità li proietterà nell’Olimpo degli Inarrivabili.
Licia, che con i suoi vestitini da bambola di porcellana farà moda per tutti gli anni ’80, vera gioia di tante bambine che vedranno così aumentare il guardaroba delle loro amiche di coccio. Ma, come per ogni grande rock band che si rispetti saranno tutti i personaggi di contorno al gruppo a fare la differenza e a dare un impronta alla vita dei singoli musicisti.
Come non ricordare il piccolo Andrea Lauzi un bimbo ciccio e riccio, fratello di Mirko e figlio naturale del grande Bruno, di cui erediterà la ricciuta chioma; o il piccolo Grinta, il bimbo dalle sopraciglia amazzoniche; o, ancora, la signorina Mary, manager del gruppo, dura e spietata, vero metronomo della vita della band; oppure il gattone Giuliano, un grasso micio che dormiva tutto il giorno, si svegliava, sparava le sue sentenze e tornava a dormire, come a voler dire il Romano Prodi degli anni ’80; o il grande Marrabbio…

Bene, Marrabbio potremo considerarlo come un membro aggiunto, quel valore inestimabile che è mancato a band come Beatles o Rolling Stones, capace di essere critico fino all’inverosimile, crescerà questi ragazzi a base di polpette e Mambo, assolutamente irrinunciabili per tutti coloro che pretendono di essere fans dei Bee Hive. Ma con Licia il tasso qualitativo crescerà esponenzialmente. Il power pop degli esordi, che tanto aveva fatto invidia a gente tipo Toto, Foreigner o Journey, verrà sostituito da un raffinato pop di alta classifica, con testi criptici ed ermetici che tante discussioni faranno sorgere tra gli esperti musicali.
Il brano “Quando arrivi tu” , loro cavallo di battaglia, è uno splendido affresco di folk medievale, tanto da contendere alla celebre Starway to heaven l’ambito premio di “canzone del secolo” e seconda solamente per l’oscuro testo che da sempre viene tacciato di satanismo ed oscenità.
La frase “La rugida sull’acero si posa e da bianca scarlatta diverrà” più di qualche perplessità farà sorgere, ma dopo studi attenti e comparazioni con altri brani memorabili della band sembra che contenga il primo tassello di una terribile verità, da ricercare, tra codici criptati, in tutta la loro discografia: la vera formula segreta con cui Gargamella creò dal nulla la Puffetta!!!!!!

Ma, i problemi sono in agguato: dopo lo storico concerto al Central Park con guest Simon & Garfunkel, che rappresenterà l’apice della loro carriera, i problemi di droga diventeranno insostenbili. I mitici cocktail d’acido di Marrabbio a base di polpette e coca sfiancheranno i musicisti che, oramai a ruota libera, nel classico trinomio sesso, droga e rock’ n’ roll, si lasceranno andare ad ogni genere di sconcezza, compreso un triste quadrato amoroso tra la bambolina Licia e Big Jim, Ken e Plastik man.
E’ la fine: sciolta la band per divergenze musicali e caratteriali, alcuni membri formeranno gli Arriva Cristina, fenomeno seminale, ma non all’altezza del fulgido passato, che avrà vita ancora più breve.

Corteggiati da Bob Geldof per il recente Live Aid, motivi organizzativi hanno escluso la reunion, vista l’impossibilità di ospitare i milioni di fans di sicuro accorsi per lo storico evento. Anche il ripiego sui Pink Floyd ha chiaramente il sapore di una seconda scelta, quando chiunque avrebbe voluto rivedere il ciuffo rosso di Mirko, scolorito dagli anni e dagli eccessi, dibattersi e contorcersi per assecondare le inarrivabili melodie o il caschetto di Licia, sogno proibito e appiccicaticcio di tanti adolescenti di allora. Ma non disperiamo: magari prima o poi, riaccendendo la tv, in qualche afoso pomeriggio estivo, li ritroveremo lì, come li avevamo lasciati, per farci sognare ancora.

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