Belli Cosi sono ormai sciolti ma il loro disco merita di essere ricordato.

Nascono a Torino, città che li ha cullati al suono dell’hardcore italico che impazzava negli anni della loro pubertà e proprio dall’hardcore sono partiti per rielaborare un proprio stile che mischia suoni, strumenti, idee apparentemente incocinciliabili.
Cosa ci fa un pianoforte all’interno dei 116 secondi della furiosa “Del risveglio”? Non lo so ma mi piace perché rende originale il suono, disorienta l’ascoltatore prevenuto e lascia intatta la carica del pezzo anche dopo parecchi ascolti.

Si tratta di un disco irrinunciabile se siete alla ricerca di un gruppo che suona compatto, potente, mantenendosi sempre lontano dagli stereotipi in favore di un risultato sonoro che soddisfi anche l’esegeta più accorto. Il cantato in italiano veloce, sanguigno, calamita l’attenzione su testi rabbiosi e coinvolgenti senza mai scadere nelle ingenuità tipiche dei gruppi di nicchia.

Insomma questi non sono ragazzini da festival di provincia ma “rnr starz”, come ironicamente si definiscono.. A tutti sarà capitato di acquistare, dopo un concerto, il cd di un gruppo autoprodotto, un po’ per incoraggiamento, un po’ per mecenatismo ma vi assicuro che in questo caso si tratta di un’altra cosa. A differenza dei due ep precedenti in questo lavoro il gruppo ha avuto la malsana idea di abbandonare la tastiera che rendeva il suono caratteristico e riconoscibile, all’interno di una scena hardcore che cade spesso nello stereotipo.
Tuttavia nel cd sono presenti anche le tracce dei dischi precedenti in mp3 e potrete gustarvi la storia e l’evoluzione di una band notevole.

Questo è un album da avere perché vi aprirà gli occhi sul rapporto tra le cose che cercate e le cose che il mercato vi offre.
Non dovrete neanche masterizzarlo ai vostri amici. Costa solo 6 euro su Smartz Records.

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