In questo periodo sulle riviste e nei siti specializzati si sta dando un notevole risalto al debut album degli statunitensi Benedictum. Incuriosito dalla mole non indifferente di belle parole spese da molti su questa prova musicale, mi rivolgo al mio commerciante di fiducia e mi faccio prestare "Uncreation" per valutare, dopo un paio di ascolti, se è il caso di spendere gli euri necessari all'acquisto. Dopo l'ascolto, posso, in tutta sincerità, fare una considerazione personale, e, cioè, che ci troviamo dinanzi al classico esempio di band strapubblicizzata ad arte dagli organi di stampa. Oppure tutti coloro che si sono trovati a recensire l'album in questione (alcuni definendolo senza mezzi termini un capolavoro) sono stati enormemente influenzati dalle fattezze fisiche della singer Veronica "Pamela Anderson" Freeman (e come si potrebbe dar loro torto, vedere per credere. . . ).

La band suona discretamente, non c'è che dire, le songs scorrono via piacevoli tra ruvidi muri di chitarra e l'incalzante incedere della doppia cassa. Il piatto forte è la voce della Freeman, possente, graffiante, insomma nulla a che vedere con i vocalizzi da operetta delle singers di tanti gruppi gothic metal (beninteso, non è una critica, visto che alcuni di tali gruppi rientrano fra i miei preferiti). Mi resta, dunque, l'impressione finale che, senza la citata Freeman, i Benedictum sarebbero un normale gruppo heavy classic metal influenzato soprattutto dal versante europeo del genere(Judas, i Black Sabbath di Dio, di cui sono presenti in Uncreation la cover di Heaven and Hell e di The mob Rules) più che da quello americano (Metallica della prima ora, Testament, Metal Church), cui, tuttavia, bisogna riconoscere il merito di suonare un tipo di metal (quello classico) in controtendenza rispetto al clichè del periodo (soprattutto tenuto conto di quello che ci offre il panorama americano, ossia, ben poco, in verità). Non è un caso che, dopo l'ascolto, le uniche canzoni che ricordi sono "Misoginy" (bella davvero) e "Ashes to Ashes".

In conclusione, personalmente risparmierò i soldi necessari all'acquisto dell'opera prima dei Benedictum (soprattutto in questo periodo sicuramente non di vacche grasse), ma, in ogni caso, consiglio di darvi almeno un ascolto, anche solo per udire il potente cinguettio della Freeman (per il "resto" visitate il sito ufficiale. )

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